Badanti, colf e baby sitter: partono gli aumenti di stipendio

Il nuovo anno ha portato con sé anche l’aumento dello stipendio base per badanti, colf, collaboratrici domestiche e baby sitter. Tutto merito dell’adeguamento ai valori Istat che porterà per l’appunto a un incremento della retribuzione pari allo 0.64%.

Più in particolare, colf, badanti e baby sitter il cui contratto di lavoro è inquadrato nel cosiddetto livello B, percepiranno un aumento del salario di circa 4 centesimi su scala oraria, per un ammontare mensile che si aggirerà attorno ai 5 euro. Tuttavia per coloro i quali vivono coi loro datori di lavoro e quindi svolgono lavori di assistenza a persone non autosufficienti, l’aumento in busta paga salirà a circa 6.18 euro al mese.

La Federazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, la Fidaldo, ha inoltre precisato che l’aumento in questione riguarda solamente coloro che pagano la colf o la badante tenendo conto delle tariffe sindacali. Ciò significa che ai datori di lavoro domestico che versano già stipendi più alti, perché tengono conto di un superminimo assorbibile, non cambierà fondamentalmente nulla.

Va ricordato che il lavoro domestico si inquadra su più livelli: il livello A, il livello B, il livello C e il livello D. Il livello A è quello che fa maturare la retribuzione più bassa, mentre il livello D è quello che dà diritto al salario più alto, e ciascuno di questi livelli si contraddistingue ovviamente sulla base del compenso da riconoscere al lavoratore, ma anche sulla base della mansione svolta dallo stesso.

Il livello A, per esempio, riguarda collaboratori domestici che hanno alle spalle un’esperienza non superiore ad un anno e riguarda oltretutto addetti alla compagnia e baby sitter. Il livello D, invece, inquadra quegli assistenti che hanno un’adeguata formazione professionale per fare ciò che fanno e che convivono con il datore di lavoro. Nel mezzo ci sono livello B e livello C, anch’essi differenziati in base alla professionalità e alla paga oraria del lavoratore.

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