Proprio il giorno di Natale, un treno merci con circa 90 container ha lasciato Zhengzhou per recarsi ad Amburgo, in Germania; si è trattato del millesimo trasporto merci avvenuto tra le due città. Il primo treno merci partì da Zhengzhou per Amburgo il 18 luglio 2013, con solo 13 viaggi in quell’anno, ma negli ultimi anni città cinesi ed europee hanno visto una crescita vertiginosa del numero di treni merci.
Il numero di treni merci Cina-Europa ha raggiunto il suo massimo storico nel 2017, superando gli ultimi sei anni messi insieme, con oltre 3.000 treni merci che viaggiano su 57 linee. Il numero di tali viaggi dovrebbe raggiungere i 4000 nel 2018, almeno secondo la China Railway Corporation. Nei primi 10 mesi del 2017, il commercio tra le due zone è aumentato del 16,2% su base annua portandosi a 3,4 trilioni di yuan (513 miliardi di dollari).
Questa crescita commerciale tra Cina e Europa mette in evidenza la ripresa economica europea. “L’economia europea si sta stabilizzando e riprendendo, con una crescita del PIL nei primi tre trimestri del 2017 superiore a quella degli Stati Uniti” ha detto Zhao Chen, capo del dipartimento europeo per le relazioni internazionali.
“Con lo sviluppo dell’industria manifatturiera di fascia alta, la Germania ha mantenuto un surplus finanziario nel 2017. Guidati dall’economia tedesca, la domanda interna e le esportazioni europee dovrebbero aumentare gradualmente”, ha continuato Zhao. “La Cina espanderà le esportazioni nel 2018 e il miglioramento dell’economia europea promuoverà relazioni commerciali bilaterali più equilibrate”.
Agli occhi di Lai Suet Yi, docente e ricercatrice presso il Center for European Studies dell’Università degli Studi Esteri del Guangdong, le relazioni commerciali tra Cina e Unione Europea saranno “più sconnesse” di prima. “A causa dell’aumento del sentimento anti-globalizzazione e del populismo all’interno dell’UE, le relazioni commerciali tra Cina e UE saranno più accidentate che in passato, specialmente per l’eccessiva produzione di acciaio, i dazi antidumping e gli investimenti esteri della Cina verso l’UE”.
Ma tali dispute non influenzeranno il commercio Cina-Europa in generale. “Nel commercio bilaterale di oltre 560 miliardi di dollari USA, le controversie coprono solo meno del 3% del totale e la maggior parte di esse è vantaggiosa per entrambe le parti”, ha detto Zhao. “Pertanto la cooperazione supera di gran lunga le divergenze”.
Il 2017 ha visto grandi incertezze in Europa. “La negoziazione sulla Brexit ha appena superato la fase I. La fase II e la fase III saranno molto più difficili”, ha affermato Lai.
Intanto, il 15 dicembre, i leader dei 27 membri dell’UE riuniti a Bruxelles per il summit invernale hanno approvato la seconda fase dei colloqui sulla Brexit. Secondo una linea guida presentata dal Segretariato generale del Consiglio europeo ai leader, i negoziati nella seconda fase potranno solo progredire finché tutti gli impegni assunti durante la prima fase saranno pienamente rispettati. Ma Lai crede che, nonostante la grande incertezza che affligge l’UE, le sue relazioni con la Cina non ne risentiranno, “dato che la Cina è il suo secondo partner commerciale e partner chiave negli affari internazionali”.