Spesometro, dal 2018 molto più flessibile

Il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio rende più flessibile uno degli strumenti più temuti e osteggiati dalle aziende: lo Spesometro. Strumento che si diceva sarebbe stato abolito, ma che poi si è preferito semplicemente riformare (seppur in senso positivo per chi ne è coinvolto).

In pratica, d’ora in avanti il contribuente sarà libero di scegliere se presentare i dati delle fatture in entrata e in uscita a cadenza semestrale o a cadenza annuale, e avrà la possibilità di non pagare più le sanzioni per degli errori commessi nel primo semestre dell’anno (per non incorrere nelle sanzioni, però, occorre che gli errori siano stati corretti entro e non oltre febbraio 2018).

Per quanto riguarda le sanzioni, il provvedimento prevede che chi ha commesso errori nella trasmissione dei dati relativamente alle fatture del primo semestre 2017, non paga più alcun tipo di sanzione, a patto però che la correzione dei dati errati avvenga entro il 28 febbraio 2018. Ciò vuol dire che se ci sono errori non corretti entro questa data, si applicano le sanzioni ordinarie. Né più né meno.

Novità interessanti poi arrivano sul fronte rottamazione, che è ammessa anche in caso di piani di rateazione sospesi e che ingloba anche quanti non hanno pagato le rate di luglio e settembre. Si fa largo anche una mini voluntary disclosure per coloro che risiedevano all’estero e per quanti hanno avuto un trascorso da lavoratori frontalieri: a loro verrà applicata una somma forfettaria pari al 30% delle imposte, delle sanzioni e degli interessi che avrebbero dovuto pagare.

Infine, un approfondimento sulle regole che accennavamo inizialmente. Con lo Spesometro 2018 il contribuente potrà scegliere tra invii semestrali o annuali, per cui decade l’obbligo trimestrale previsto fino ad ora. Previsto inoltre un invio riepilogativo delle fatture inferiori ai 300 euro, nonché l’esonero per le fatture che la pubblica amministrazione effettua nei confronti dei consumatori finali.

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