Brexit, l’Irlanda ferma Londra: “Non ci piace come sta lavorando”

Prima di aprire la fase 2 dei negoziati fra Regno Unito ed Unione Europea sulla Brexit, sembra proprio che le parti in campo dovranno fare i conti con un ostacolo che si è messo di traverso: l’Irlanda. Dublino ha infatti espresso grandi perplessità su come il governo londinese sta conducendo la questione, ma a quanto pare i mercati sono di tutt’altro parere visto che la sterlina nelle ultime ore ha letteralmente spiccato il volo.

Nel giorno in cui Theresa May incontra il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, da Dublino arriva la richiesta di mettere in pausa i negoziati. O quanto meno di portarli avanti in maniera diversa.

All’Irlanda non piacciono vari punti, come il conto che il Regno Unito dovrà pagare all’Ue per sancire l’abbandono (si parla di circa 60 miliardi di euro); ma ciò che non piace è anche come si stanno mettendo le cose per i diritti dei cittadini europei e britannici, nonché le conseguenze che queste trattative finiranno per avere sulla frontiera fra Irlanda e Irlanda del Nord.

Ecco spiegato il motivo che ha indotto Dublino e Londra a un faccia a faccia durato l’intero fine settimana. Nei colloqui, rimasti privati, si dice che le due parti in campo non siano riuscite a raggiungere un’intesa.

Tuttavia il ministro degli esteri Covens ha dichiarato alla BBC che l’Irlanda non ha alcuna intenzione di bloccare la trattativa in corso tra UK ed Unione Europea, ma che più semplicemente i negoziati dovrebbero essere condotti con meno subordinazione da parte del governo di Londra. Insomma, la situazione non è ancora chiara, anche se sembra che la linea May prevarrà. Se non altro perché è ciò che l’Europa vuole (per il momento, infatti, la parte europea sta riuscendo ad incassare più richieste di quanto non siano riusciti a fare gli inglesi).

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