Partite Iva: come risparmiare sul versamento degli acconti

Ieri, giovedì 30 novembre, sono scaduti i termini per il versamento degli acconti fiscali sia da parte di persone fisiche che da parte di imprese, professionisti e lavoratori autonomi in possesso di partita IVA.

Il 30 novembre era quindi la data ultima per saldare gli acconti di IRPEF, IRES e IRAP, e come si sa, nel mondo dei lavoratori autonomi gli acconti rappresentano una vera e propria tagliola, perché è proprio la loro presenza a determinare un generalizzato senso di fastidio nei confronti del Fisco: per dirla tutta, se ogni anno si pagassero le tasse su quanto fatturato, anziché farlo anche su quanto si prevede di fatturare l’anno prossimo, il peso di imposte, tasse e contributi risulterebbe decisamente più leggero.

Tuttavia anche in questo regime esiste un modo per provare a risparmiare qualcosina. Si tratta del cosiddetto metodo previsionale, che scatta quando il contribuente prevede che l’anno successivo avrà un reddito inferiore rispetto a quello percepito durante l’anno corrente.

Questa previsione gli permetterà quindi di pagare di meno rispetto a quanto si ritroverebbe a dover pagare con il metodo storico, anche se è bene sapere una cosa prima di stappare lo champagne, e cioè che se alla fine della fiera l’imposta da pagare l’anno successivo si rivelerà più alta rispetto alle previsioni fatte, a quel punto scatterà una sanzione pari al 30% dell’importo non versato.

Di conseguenza possiamo dire che il metodo previsionale è senz’altro uno strumento da considerare per chi vuol provare a risparmiare sugli acconti, ma che va utilizzato solo ed esclusivamente se si ha la certezza che l’anno seguente si andrà a guadagnare di meno di quanto fatto in quello corrente, altrimenti meglio lasciar stare e pagare tutto il dovuto attraverso il metodo storico (che è poi quello classico e perciò più usato).

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