Evidentemente consapevole del caos che si è andato creando con le varie riforme, il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato una sorta di guida che fa luce sul versamento della seconda rata Imu. Entro il 18 dicembre bisogna infatti procedere al saldo dell’imposta sugli immobili con le aliquote IMU e TASI previste dal Comune di riferimento.
Innanzitutto, per quanto attiene i tempi, solitamente il saldo IMU e TASI deve essere fatto entro il 16 dicembre, ma considerando che quest’anno cade di sabato, la scadenza è di fatto slittata a lunedì 18. Le aliquote invece sono definite da ciascuna amministrazione comunale, che deve averle stabilite entro il 31 marzo 2017 tramite apposita delibera (ora consultabile anche sul sito delle Finanze).
Sulle aliquote però vanno fatte altre precisazioni. Intanto bisogna ricordare che le aliquote 2017 non possono essere oggetto di aumenti rispetto a quelle vigenti nel 2015, pertanto le delibere possono al massimo prevedere condizioni più vantaggiose (laddove ovviamente v’è un cambiamento dei termini rispetto a due anni prima). La legge infatti proibisce in maniera chiara ogni eventuale rincaro, così come era già stato previsto d’altronde nel 2016.
Può capitare poi che la delibera sia stata varata dopo il 31 marzo 2017 o che la pubblicazione della stessa, sul sito delle Finanze, sia stata fatta dopo il 28 ottobre: se anche solo una di queste due date è stata sforata, si applicano le aliquote dell’anno prima (il che significa che la delibera perde di validità).
Dopo di che c’è il capitolo TASI. La maggiorazione dello 0.08% introdotta nel 2015 può valere anche per il 2017 a patto che l’aumento sia stato applicato anche nel 2016. Vale la pena ricordare però che la TASI non si applica sulla prima casa (a meno che non si tratti di un immobile A1, A8 o A9), così come bisogna sapere che la somma di IMU e TASI non può essere più alta dell’11.4 per mille.