Conti correnti a rischio: il limite dei 100mila euro verrà abrogato?

Ora come ora i conti correnti con depositi inferiori ai 100mila euro sono tutto sommato al sicuro, in quanto anche in caso di crisi bancarie restano al riparo da possibili prelievi forzosi.

C’è una regola infatti che proibisce chiaramente il congelamento di questi conti a fronte di una eventuale crisi bancaria. Una regola che ultimamente in Italia è servita parecchio, perché di fatto ha tutelato molti correntisti che avevano il conto corrente in una banca prossima al fallimento (tutti noi ricorderemo senz’altro il caso Mps, ma anche quelli di Banca Etruria, Banca Marche e così via).

Nonostante questa regola sia sempre stata parecchio apprezzata e considerata sacrosanta da parti politiche opposte, osservatori economici e opinione pubblica, c’è comunque il rischio che possa venire meno. In una relazione della Banca centrale europea pubblicata l’8 novembre scorso, infatti, si fa riferimento alla possibilità che alla ristrutturazione di una banca partecipino tutti i correntisti, e non solo quelli più “ricchi”. L’istituto di Francoforte in sostanza parla di crisi economica come di un fatto che riguarda “tutti i risparmiatori”, per cui anche quelli che hanno giacenze inferiori ai 100mila euro.

Quella fatta dalla BCE per il momento è una semplice considerazione, ma il rischio è che da questa semplice considerazione possa nascerne una vera e propria norma che finirà col mettere a rischio i conti bancari di tutti i risparmiatori, ricchi, poveri o “medi” che siano.

Ovviamente se il limite dei 100mila euro verrà davvero abolito, la cosa non riguarderà la sola Italia, in quanto la Banca centrale europea ha valenza su tutta la zona euro e quindi, qualora le cose dovessero procedere in questo modo, la modifica al Bail in diverrà realtà per tutti i paesi Ue. Ma da quel di Francoforte hanno valutato se un provvedimento di questo genere finirà con l’incentivare i correntisti a ricorrere a un’ondata di prelievi?

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