Ennesima statistica, questa volta da parte di Eurostat, sulla crescita economica dei paesi dell’Eurozona, con un tasso superiore a quello degli Stati Uniti. Dati alla mano si è avuta nel terzo trimestre 2017 una crescita pari allo 0,6%, superiore del 2,5% rispetto allo stesso trimestre del 2016. Negli Usa invece la crescita è stata, nello stesso periodo, del 2,3%.
A fare da traino è soprattutto la Germania, con una crescita dello 0,8% e con una previsione che porterebbe il tasso al 3,3% nella complessiva zona euro.
Anche l’economia italiana è andata piuttosto bene, crescendo dello 0,5% nell’ultimo trimestre, a un tasso dell’1,8% rispetto al terzo trimestre del 2008, un risultato migliore delle aspettative. Significa che se anche nell’ultimo trimestre l’economia italiana rimanesse del tutto bloccata, il paese raggiungerebbe comunque un tasso di crescita dell’1,5%, il più alto dell’ultimo decennio.
La Francia ha ottenuto simili risultati: lo 0,5% nel terzo trimestre, più 2,2% rispetto al trimestre 2016. Al contrario, il Regno Unito ha avuto una leggera flessione se confrontata con le altre nazioni; il valore della sterlina è in calo rispetto all’euro. La sua economia nel terzo trimestre del 2017 è cresciuta dello 0,5% e dell’1,5% rispetto al terzo trimestre 2016 (0,3 punti meno dell’Italia, considerata uno dei paesi più “ritardatari” in Europa).
Questi risultati sono stati possibili grazie all’aumento delle esportazioni, in particolare in Germania ed Italia, due paesi manifatturieri e con forte vocazione al commercio internazionale che hanno fatto meglio delle aspettative. C’è stato anche un significativo aumento degli investimenti, che hanno raggiunto il livello più alto dal 1999, l’anno in cui furono implementate le prime misure concrete dell’adozione dell’euro.
Insomma, la situazione non è affatto negativa così come poteva esserlo qualche anno fa, ma al tempo stesso non è sufficientemente positiva da far credere che la crisi sia ormai alle spalle: certamente il “periodo nero” è cosa passata, ma bisogna fare ancora parecchi sforzi affinché tutta questa positività non sia temporanea ma diventi strutturale.