Le regole Enpam sul cumulo pensionistico

Gli enti previdenziali emettono le direttive applicative dopo la pubblicazione da parte dell’Inps della circolare applicativa sul cumulo contributi per i professionisti. Anche se le regole sono approvate, il pagamento della quota pensione ENPAM non è ancora operativo in quanto manca la convenzione con l’Inps e la piattaforma dedicata.

La circolare conferma che il cumulo viene utilizzato per liquidare pensioni di vecchiaia, anticipata, di inabilità assoluta e indiretta. Il cumulo non può essere chiesto se il titolare percepisce già una pensione in una delle gestioni interessate.

Il calcolo viene effettuato pro quota in base alle regole di ciascuna gestione. La regola generale è che la maturazione della pensione è legata al più alto fra i requisiti per il trattamento di vecchiaia previsto dagli enti coinvolti. L’INPS comunque paga la sua quota quando l’assicurato raggiunge i requisiti previsti dalla Riforma di fine 2011 (articolo 24 legge 2012/2011). Il calcolo, lo ricordiamo coinvolge tutti i periodi contributivi anche quelli versato presso l’ENPAM.

La decorrenza della pensione di vecchiaia in cumulo non può essere comunque anteriore al primo febbraio 2017. Scatta nel primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti o della cessazione dell’attività se posteriore

La pensione anticipata prevede che gli iscritti ENPAM devono aver cessato l’attività convenzionale e aver maturato un’anzianità di laurea di almeno 30 anni.

Per la pensione di inabilità l’ENPAM non prevede limiti di anzianità, mentre deve esserci la certificazione di inabilità assoluta e permanente all’esercizio della professione medica/odontoiatrica alla Commissione medica dell’Ordine provinciale di appartenenza.

La pensione ai superstiti si consegue in base ai requisiti richiesti nella forma pensionistica di iscrizione al momento del decesso. I superstiti di un assicurato ENPAM in caso di pensione di reversibilità hanno diritto a una quota della pensione, se invece il decesso avviene prima il trattamento indiretto è pari alla pensione di inabilità che sarebbe stata maturato in quel momento.

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