Jerome Powell nuovo presidente della Federal Reserve (Fed)

Donald Trump ha scelto: sarà Jerome Powell il nuovo presidente della Federal Reserve (Fed). Sostituirà Janet Yellen il cui mandato scadrà a febbraio 2018 ed il cui ruolo era stato ridimensionato a seguito dell’elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti (si dice infatti che i tra i due non sia mai corso buon sangue, al contrario di quanto avvenne invece con Barack Obama).

Nominando Powell, Trump vuole dare continuità alla sua politica monetaria considerando il fatto che Powell ha sempre votato in accordo col Presidente. Ma che tipo di Fed eredita Powell? Prosecuzione del processo di normalizzazione del bilancio per concludere il programma di quantitative easing e graduali rialzi del costo del denaro.

Per ora il livello del tasso di riferimento resta fissato nel “corridoio” tra l’1% e l’1,25%, e gli operatori vedono al 67% le probabilità di un rialzo del costo del denaro a dicembre ma il mercato si interroga sui possibili rischi che potrebbero compromettere la traiettoria dei tassi nel corso del 2018 sollevando dubbi sia sulla stabilità finanziaria e sia sui dati del Pil statunitense.

Nonostante si sia registrata negli Usa una crescita economica con un tasso annuo del 3% e la disoccupazione sia scesa del 4,2%, gli economisti restano dubbiosi.

C’é da tenere conto delle distorsioni temporanee connesse proprio agli uragani, soprattutto in termini di export e scorte nette che dovrebbero normalizzarsi nel trimestre in corso, mentre l’inflazione è rimasta al di sotto del target al 2% fissato dalla Fed.

Un segnale di incertezza è arrivato proprio oggi con il calo inatteso dell’indice Ism manifatturiero, che monitora l’andamento del settore negli Stati Uniti (a 58,7 a ottobre da 60,8 di settembre). E se finora il mercato scommetteva su tre rialzi dei tassi nel corso del 2018, ora un simile scenario potrebbe rivelarsi meno plausibile soprattutto se non si assisterà a una più solida ripresa dei prezzi al consumo.

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