Bitcoin: la Russia pensa al ban dopo Cina e Corea del Sud

Arriva il ban anche per il Paese governato da Vladimir Putin: dopo Cina e Corea del Sud anche la Russia infatti non permetterà di fare trading sulle criptovalute sui siti web. Secondo la governatrice della Banca centrale russa, Nabiullina, non hanno niente di concreto e non sono valute estere quindi il loro utilizzo non è necessario. La governatrice è stata sempre contraria a questo tipo di attività.

Il Cremlino ha intenzione quindi di bloccare il trading sulle criptovalute e la loro compravendita. Monete virtuali famose come il Bitcoin diventeranno illegali. A darne notizia ai media è stato Sergei Shvetsov, il direttore della Banca centrale. Per lui non c’è nessuna sicurezza in questo tipo di monete e quindi non si può dare adito alla compravendita delle criptovalute.

Le sue parole si trovano totalmente in armonia con quelle della governatrice Nabiullina mentre cozzano con le dichiarazioni di poco tempo fa del ministro delle finanze russo Anton Siluanov. Quest’ultimo aveva considerato il ban sulle criptovalute inutile e che servirebbe non il divieto ma una regolamentazione.

Il Bitcoin nacque nel 2008 a seguito della grossa crisi finanziaria che ha attanagliato il mondo. L’idea dei suoi fautori era poter dare vita a un ente nuovo che potesse avere un proprio prezzo, considerando domanda e offerta. Le paure russe risiedono proprio nel suo andamento altalenante e si pensa che sicuramente arriverà il terzo ban.

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