Ue contro Amazon: “Deve restituire 250 milioni a Lussemburgo”

Grazie al regime vigente in Lussemburgo, Amazon ha beneficiato di vantaggi fiscali per 250 milioni di euro. Tutto legale? Non proprio, tanto che in queste ore l’Antitrust Ue ha chiesto al Granducato di recuperare da Amazon la somma non versata.

In una nota, la Commissione Ue spiega che “tre quarti dei profitti di Amazon non sono stati tassati per via di un accordo fiscale siglato nel 2003”. Il Lussemburgo ha quindi permesso al colosso di Seattle di pagare “quattro volte in meno di tasse rispetto a qualsiasi altra azienda che ha sede nel Paese”, per cui questo tipo di atteggiamento benevolo si inquadra come una condotta assolutamente illegale.

Margrethe Vestager, commissaria alla Concorrenza, precisa infatti che “non si possono dare alle multinazionali dei benefici fiscali che alle altre aziende non sono riconosciuti”. Il Tax Ruling siglato nel 2003 tra Amazon e il fisco lussemburghese, e poi rinnovato nel 2011, ha permesso all’azienda guidata da Jeff Bezos di pagare molte meno tasse “senza alcuna valida giustificazione”.

Nel frattempo c’è un fascicolo molto simile che riguarda l’Irlanda, finita nel mirino della Corte di Giustizia europea per non aver recuperato i 13 miliardi di euro che sono stati dati in pasto ad Apple sotto forma di aiuti di Stato. Anche Apple, così come Amazon, ha infatti pagato “molte meno tasse rispetto ad altre aziende”. Ma all’Irlanda, mettersi contro la Mela morsicata non conviene più di tanto, e infatti le somme che avrebbero dovuto essere recuperate entro il 3 gennaio 2017 non si vedono ancora.

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