Conti correnti: serve un indicatore per difendersi dai rincari

E’ necessario un indicatore sintetico di costo per poter fare il confronto tra i prezzi dei conti correnti e dare ai clienti la possibilità di scegliere la soluzione più adatta a loro. A lanciare la proposta è Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana.

Intervistato dal Corriere della Sera, Patuelli ha ammesso che diverse banche hanno aumentato i costi relativi ai conti correnti, tanto è vero che fece scalpore la decisione di Intesa Sanpaolo di aumentare i costi dei suoi conti bancari fino a 120 euro l’anno. Tuttavia Intesa non è stata l’unica banca che si è mossa su questa direzione, visto che di casi simili se ne sono registrati a volontà.

“I vigilanti di Eba e Bce, anziché limitarsi alle questioni patrimoniali, farebbero bene a inventare un meccanismo di comparabilità che riguardi tutta l’unione bancaria”, ha affermato Patuelli. “Ne stiamo già discutendo con il Parlamento europeo. Anche perché abbiamo la libera circolazione dei soldi e la vigilanza unica, per cui come possiamo non avere delle regole comunitarie sulla trasparenza dei prodotti bancari? La vigilanza unica è una lacuna da colmare”.

Una misura di questo tipo permetterebbe ai consumatori di difendersi da eventuali rincari da parte delle banche, perché tutte le informazioni verrebbero rese di pubblico dominio. E la comparazione con l’offerta di altre banche darebbe anche un’indicazione in merito ad eventuali spazi di risparmio!

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