Finora sono state 14.163 le famiglie che da marzo 2015 a maggio 2017 si sono avvalse della sospensione per 12 mesi del mutuo sulla prima casa. Complessivamente, i finanziamenti stoppati o sotto forma di mutuo o sotto forma di credito al consumo sono stati pari a 412 milioni di euro. Nello specifico, le domande di sospensione dei mutui sono pervenute soprattutto al Nord (49.5%), mentre il Centro, il Sud e le Isole hanno chiesto di sospendere il mutuo rispettivamente nel 25.6% e 24.9% dei casi.
L’opportunità di sospendere per 12 mesi il pagamento della parte capitale della rata del mutuo è stata prevista da un accordo siglato a marzo 2015 tra l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e una nutrita schiera di associazioni dei consumatori. E chi prevede di averne bisogno, potrà fare richiesta di sospensione del mutuo entro il 31 dicembre 2017.
Occhio però a non fare confusione: la sospensione del pagamento della rata del mutuo è stata resa possibile da un accordo firmato da ABI e associazioni dei consumatori, ma c’è anche la possibilità di ottenere la stessa cosa percorrendo una via diversa, ossia ricorrendo al Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa, strumento gestito da Consip che prevede appunto questa opzione – estesa peraltro da 12 a 18 mesi – qualora il mutuatario risulti coinvolto da episodi molto particolari, quali morte, disabilità grave, perdita della condizione di autosufficienza o perdita del posto di lavoro.
Per usufruire di queste agevolazioni è necessario che il reddito Isee del mutuatario non superi i 30mila euro e che il mutuo sia massimo di 250mila euro. Inoltre è fondamentale che il mutuo per il quale si richiede la sospensione delle rate non sia classificato quale immobile di lusso e che risulti registrato come abitazione principale.