Il ricorso al credito continua ad essere un fenomeno molto popolare tra le famiglie italiane. Lo dimostra il Barometro CRIF, Centrale Rischi Finanziari, che nell’ultima indagine ha calcolato il numero di interrogazioni relative alle richieste di nuovi prestiti. Durante gli ultimi 28 giorni sembra essersi ripresa la dinamica di consolidamento del 2016 grazie a un rialzo della domanda di finanziamenti dell’1.2% su base annua.
Uno scenario che Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, definisce “positiva” perché “ci permette di guardare con ottimismo a un ulteriore consolidamento del comparto prestiti, che sembra ora beneficiare di una maggiore possibilità di spesa delle famiglie italiane. Per non perdere le occasioni del mercato e gestire efficientemente i volumi di finanziamento – fa notare l’esperto – le aziende di credito dovranno continuare a raggiungere i clienti. Questo lo si potrà fare attraverso l’implementazione di processi agili e flessibili”.
In particolare, il CRIF rileva un incremento dei finanziamenti personali, saliti del 6.3% rispetto a un anno fa, a cui si contrappone la tendenza negativa dei prestiti finalizzati, in diminuzione del 2.7%. Per quanto riguarda l’importo medio richiesto, il valore si aggira attorno ai 9.361 euro, in salita del 7.9% rispetto allo stesso periodo del 2016. Nello specifico, l’importo medio richiesto nel caso dei prestiti finalizzati è stato di 6.282 euro (+10.8%), mentre i prestiti personali hanno fatto segnare una richiesta media di 13.194 euro (+3.4%).
Secondo Simone Capecchi, la richiesta di importi sempre più alti impone maggiori controlli sulla sostenibilità finanziaria delle varie operazioni, se non altro per ridurre i rischi di sovraindebitamento delle famiglie ed evitare di appesantire ulteriormente la macchina dei crediti insoluti (tanto più in un periodo di crisi economica in cui la garanzia di riuscire a restituire i prestiti non c’è praticamente più).