Chi è iscritto al famigerato Registro dei Protesti, ne è consapevole: essere in quella lista è prima di tutto una mortificazione per sé, ma è anche e soprattutto un elemento debilitante visto e considerato che la propria presenza in quell’elenco di fatto annienta ogni possibilità (o quasi) di ottenere un altro prestito.
Chi fa parte del Registro dei Protesti infatti non ha più la credibilità che è necessaria per poter ottenere un finanziamento o addirittura per poter aprire un conto corrente e gestire tutti i movimenti più classici, come per esempio l’accredito dello stipendio e di bonifici vari, o il pagamento tramite domiciliazione bancaria delle bollette e del bollo auto. Ecco allora che chi fa parte di questo registro sente una necessità soltanto: uscirne il prima possibile.
Per cancellarsi dal Registro dei Protesti bisogna innanzitutto provvedere a pagare tutti i debiti e gli insoluti rimasti in sospeso. Per riuscire ad ottenere la cancellazione dal registro infatti non v’è altra via se non quella di trovare un modo per ripianare tutti i debiti che pendono sulla propria persona.
Se si riesce a portare a termine questa missione entro un anno dalla levata del protesto o dall’iscrizione nel registro, per farsi cancellare sarà sufficiente inviare un’istanza di cancellazione indirizzata direttamente all’Ufficio Protesti della Camera di Commercio di riferimento. Se invece è passato più di un anno dalla levata del protesto, l’unico modo per uscire fuori dal temuto registro è solo e soltanto uno: aspettare che il tempo previsto dalle norme faccia il suo seguito e, nel frattempo, aprirsi un conto corrente online a zero spese senza il rilascio di assegni.