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Bonus e indennità

Fino a 200 euro in più in busta paga: il bonus che renderà gli italiani più ricchi, ecco come funziona

Un aumento fino a 200 euro in busta paga per tantissimi lavoratori. Scopriamo chi otterrà questo “Bonus” del Governo.

I lavoratori attendono da tempo un aumento dello stipendio per affrontare il caro vita senza dilapidare i risparmi. La situazione italiana sta diventando sempre più complicata a causa dell’aumento del costo della vita, dell’incremento dei tassi di interesse e delle speculazioni

200 euro in più in busta paga: a chi spetta – Contocorrenteonline.it

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina tante famiglie sono gravate da aggravi economici sempre più pesanti da sostenere non avendo retribuzioni adeguate per fra fronte alle spese. Il numero dei nuclei familiari sempre più vicini alla soglia di povertà sta diventando troppo alto e se non si vuole far affondare la nazione, occorre agire subito su più fronti.

In primis affrontando la questione dei mutui alle stelle che sembra non interessare alla Banca Centrare Europea. Poi affrontando una serie di altre problematiche tra cui gli stipendi troppo bassi. Per questo motivo il Governo ha pensato di aiutare i cittadini con un ulteriore taglio del cuneo fiscale, una riduzione parziale dei contributi che permetteranno alle retribuzioni di crescere fino a 200 euro circa.

Stipendi più ricchi fino a 200 euro, per quali lavoratori

Il Decreto Lavoro ha previsto un nuovo taglio del cuneo fiscale da luglio a dicembre 2023. Significa che in questi mesi del secondo semestre dell’anno in corso, le buste paga saranno più corpose, con un massimo di più 200 euro. Ciò grazie all‘esonero del 7% con un aumento di 4 punti percentuali. 

Gli aumenti con il taglio del cuneo fiscale – Contocorrenteonline.it

Beneficiari del taglio i cittadini con stipendi annui sotto i 25 mila euro annui (1.923 euro al mese) comprensivi di tredicesima. Per i redditi tra 25 mila e 35 mila euro (2.692 euro al mese) invece l’esonero sarà del 6%. Lo ha chiarito l’INPS nel messaggio numero 1932 dello scorso 24 maggio.

Il taglio riguarda la quota dei contributi previdenziali per i dipendenti, anche in apprendistato. Sono esclusi i lavoratori domestici. La decontribuzione non avrà conseguenze sulle pensioni pensionistiche future. La quota mancante, infatti, sarà coperta dallo Stato.

Volendo quantificare gli aumenti, la stima è di circa 36 euro al mese per stipendi di 15 mila euro all’anno, di 71 euro circa con una retribuzione annua di 20 mila euro e 91 euro con stipendio annuo di 30 mila euro. Ancora una volta gli incrementi maggiori spetteranno a chi ha redditi più alti essendo la percentuale del taglio del cuneo fiscale fissa.

Ricordiamo, infine, che a luglio la busta paga si è arricchita anche della quattordicesima mentre ad agosto potrebbe essere più alta per l’arrivo dei rimborsi del 730 (per i lavoratori dipendenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi a maggio).

Published by
Valentina Trogu