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Lavoro e pensioni

Pensione senza contributi: ma è davvero possibile?

Andare in pensione senza contributi è un’opzione prevista dal sistema pensionistico italiano, purché vengono rispettate determinate condizioni.

Il sistema pensionistico italiano prevede che il lavoratore, durante la sua carriera, versi una quota di contributi proporzionale al valore della sua retribuzione. In questo modo, al momento del pensionamento, il lavoratore potrà percepire un assegno mensile fino a fine vita.

Conto corrente – Pensione senza contributi

In base al sistema pensionistico attuale, per andare in pensione di vecchiaia è necessario raggiungere 67 anni di età e avere effettuato almeno 20 anni di versamenti contributivi. Tuttavia, esistono anche altre forme di pensionamento, che consentono di ritirarsi dal lavoro a condizioni diverse.

In Italia, si parla di pensione anche quando si fa riferimento all’indennità di invalidità civile riconosciuta a coloro che hanno una ridotta capacità lavorativa. In questo caso, il cittadino percepisce un assegno mensile a causa della sua menomazione o patologia, che ne compromettono la capacità lavorativa. Così facendo, il cittadino riceve una pensione, senza aver versato contributi.

Ma è davvero possibile andare in pensione senza contributi?

Pensione senza contributi: facciamo chiarezza

La legge Fornero ha fissato a 67 anni il requisito anagrafico che dà accesso alla pensione di vecchiaia per i lavoratori, sia autonomi che dipendenti. In questo caso, la normativa stabilisce che il lavoratore debba aver versato almeno 20 anni di contributi nelle casse previdenziali dell’INPS.

Tuttavia, in Italia, è possibile andare in pensione anche con soli cinque anni di contributi. Ma, in questo caso, il lavoratore dovrà attendere il raggiungimento del 71esimo anno di età. Inoltre, per poter beneficiare di quest’opportunità, è necessario che il lavoratore abbia effettuato versamenti contributivi prima del 1996.

Sebbene questa fattispecie permette al lavoratore di andare in pensione con pochi anni di contributi, è pur sempre previsto il versamento di almeno cinque anni.

È possibile andare in pensione con zero anni di contributi versati?

L’INPS prevede un trattamento indirizzato in favore di coloro che non sono riusciti a versare i contributi perché non hanno mai avuto un’occupazione o perché hanno lavorato in nero, ovvero senza contratto.

Tuttavia, non si tratta di una vera e propria pensione, bensì di un trattamento assistenziale riconosciuto a coloro che raggiungono il sessantasettesimo anno di età e si trovano in determinate condizioni economiche. Di fatto, il trattamento è riconosciuto ai cittadini in difficoltà economica ed è noto con il nome di assegno sociale.

Cos’è l’assegno sociale

L’assegno sociale è un trattamento economico erogato mensilmente in favore di determinate categorie di cittadini. Spesso viene definita erroneamente pensione sociale e, per questo motivo, si tende a credere che, in Italia, sia possibile ottenere una pensione senza aver versato contributi.

Tuttavia, l’assegno sociale è una forma assistenziale che ha lo scopo di fornire un contributo economico ai cittadini che si trovano al di sotto della soglia di povertà.

In particolare, per ottenere l’assegno sociale è necessario rispettare le seguenti soglie di reddito:

  • 542,51 euro all’anno per il singolo cittadino;
  • 967,28 euro all’anno per i cittadini coniugati.

Con la rivalutazione prevista nel 2023, anche l’assegno sociale ha subito una maggiorazione. Di fatto, per l’anno in corso, i soggetti che ne hanno diritto riceveranno un assegno del valore di 503,27 euro al mese erogato per tredici mensilità.

Pensione senza contributi: alternative all’assegno sociale

L’assegno sociale rappresenta, senz’altro, l’esempio più evidente di come in Italia sia possibile ottenere un’indennità economica pur non avendo versato contributi. Tuttavia, l’assegno sociale non è l’unica soluzione che i cittadini hanno a disposizione. Di fatto, è possibile ricevere un trattamento economico, senza aver mai lavorato e, dunque, senza aver versato contributi nelle casse previdenziali INPS, anche in altri casi.

Anche in queste circostanze è necessario che il cittadino sia in possesso di determinati requisiti sanitari e reddituali. Ad ogni modo, tra le “pensioni” senza contributi segnaliamo:

  • L’indennità di accompagnamento è riconosciuta ai soggetti invalidi civili al 100%, che non sono in grado di eseguire le attività di vita quotidiana (527,16 euro).
  • Pensione di invalidità riconosciuta a tutti coloro che hanno un grado di invalidità pari al 100%, certificata dalla commissione medico legale dell’ASL e dell’INPS.
Published by
Floriana Vitiello