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Domande frequenti

Quando i nostri soldi sul conto corrente finiscono nelle mani dello Stato: la situazione da temere

I soldi faticosamente accumulati sul conto corrente sono realmente nostri? Quando lo Stato potrebbe appropriarsene senza possibilità di opposizione?

Avete mai sentito parlare di prelievo forzoso o patrimoniale? Se dovesse essere messo in atto potremmo perdere parte dei nostri soldi sul conto corrente.

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Anni di lavoro e sacrifici per cercare di depositare sul conto corrente una somma di denaro sufficiente per poter vivere con tranquillità. Poi arriva l’inflazione alle stelle a far perdere il potere d’acquisto dei soldi in giacenza in banca o alle Poste. Da qui il dubbio se investire parte dei risparmi per tutelarli e vederli crescere nel tempo oppure se iniziare a nasconderli sotto il materasso seguendo l’esempio dei tempi passati. Pensare di perdere i propri soldi è, infatti, inaccettabile e intollerabile. I contribuenti sono infastiditi anche dalla tassa da corrispondere qualora la cifra sul conto superasse i 5 mila euro. Ma al peggio non c’è mai fine. Conoscete il prelievo forzoso? Si tratta delle procedura che permette al Governo di applicare a sua discrezione e senza alcune preavviso una tassa sui conti correnti di ogni istituto di credito. Fortunatamente il rischio che ciò accada è minimo.

Soldi sul conto in pericolo con il prelievo forzoso

Il prelievo patrimoniale o forzoso scatta nel momento in cui c’è una situazione d’emergenza che non consente di superare una forte crisi finanziaria attraverso interventi di politica monetaria ordinaria. Per fronteggiare un tracollo finanziario, dunque, il Governo potrebbe dover tassare i conti correnti per recuperare la liquidità necessaria e salvare la nazione. È successo in Grecia e in Argentina ma la probabilità che accada in Italia è molto bassa. Più volte si è rischiata una situazione emergenziale di questo tipo ma per fortuna il pericolo è stato superato senza mettere mano ai nostri soldi.

Naturalmente anche l’imposta di bollo applicata sui conti con importi superiori a 5 mila euro è una sorta di prelievo patrimoniale. Vale, però, 34,20 euro all’anno, cifra di poco conto rispetto al prelievo di cui lo Stato potrebbe aver bisogno in caso di tracollo in vista.

I risparmi sono realmente nostri?

Il Codice Civile afferma che la banca acquista la proprietà dei depositi versati sui conti correnti ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria nel momento della scadenza del termine convenuto o alla richiesta del titolare del conto. Le parti si impegnano a rispettare il periodo di preavviso e il depositario deve effettuare versamenti e prelievi presso la sede della banca stessa. Questo quanto previsto dalla normativa.

I soldi, dunque, appartengono all’istituto di credito? In parte, nel senso che potrà utilizzarli come meglio crede ma è comunque obbligata a restituire tutto il denaro nel momento in cui si verifica una richiesta di prelievo da parte del cittadino oppure alla scadenza del contratto.

Published by
Valentina Trogu