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Integratori killer: il Ministero della Salute mette al bando un prodotto

Non c’è pace per i cittadini italiani. Un altro stop a prodotti comunemente in vendita apre gli occhi sui rischi eventuali nascosti.

Ancora una volta, in un paese martoriato dalla crisi e dall’incertezza un prodotto comunemente venduto ai cittadini viene marchiato come poco sicuro. Un’altra batosta insomma per gli italiani, che non solo devono combattere contro dinamiche avverse praticamente su tutti i fronti, ma anche stare attenti a ciò che consumano, a ciò che a loro è venduto tranquillamente.

Foto © AdobeStock

Al centro dei controlli e delle dovute risposte del Ministero della Salute stavolta sono finiti gli integratori alimentari. Nel corso dei mesi precedenti gli italiani hanno visto numerosissimi prodotti comunemente presenti sulle nostre tavole essere ritirati dal mercato. Ritirati o comunque sconsigliati ai cittadini per la presenza al loro interno di elementi dannosi per l’organismo umano. Il tutto, cosi come anticipato ha visto protagonisti snack, prodotti di genere alimentare classici, gelati e quant’altro.

Oggi l’attenzione del Ministero della salute si è spostata. Questo, all’indomani di nuovi casi di danni al fegato dopo il consumo di integratori alimentari di un certo tipo. In virtù di tale dinamica una specifica circolare del Ministero della Salute, Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione chiede di aggiungere una nuova indicazione. Questo per quel che riguarda nello specifico gli integratori alimentari alla curcuma. Per tali prodotti infatti non potranno più essere attribuiti specifici effetti fisiologici precedentemente attribuiti alla sostanza in questione.

Il documento

L’oggetto della circolare in questione è stato di fatto il seguente: “Integratori alimentari contenenti estratti e preparati di piante di Curcuma longa e spp: modifica all’allegato 1 del DM 10 agosto 2018”. Motivo della diffusione di tale comunicazione scaturisce, cosi come anticipato “a seguito delle valutazioni condotte su casi di epatotossicità conseguenti all’assunzione di integratori alimentari contenenti estratti e preparati di CurcLuma longa, nuovamente registrati dopo i precedenti del 2019“.

Nel documento inoltre è chiaramente riportata la riflessione in merito alla netura stesse di tali prodotti: “si conferma, come già concluso nel 2019 – si legge nel documento – che le cause sono verosimilmente da ricondurre a reazioni di natura idiosincrasica. Tuttavia, il gruppo interdisciplinare di esperti appositamente istituito, alla luce della stessa problematica , ha ritenuto necessario ampliare l’avvertenza specifica inserita nel 2019.

All’epoca per gli integratori contenenti estratti e preparati di Curcuma longa e spp a tutela dei consumatori. Inoltre lo stesso gruppo, dopo un’approfondita revisione della letteratura scientifica, ha concluso che non ci sono evidenze scientifiche a supporto degli effetti fisiologici attribuiti alla Curcuma longa. Il tutto nelle stesse linee guida ministeriali”.

Integratori killer: ecco i provvedimenti adottati dallo Stato

In merito inoltre a quanto riportato nelle precedenti comunicazioni mostrate, il ministero competente ha di fatto disposto una serie di operazioni di preventive per certificare in qualche modo la dannosità di determinati specifici prodotti. La comunicazione ministeriale di fatto prosegue: “Per quanto sopra – dettaglia la circolare – è stato adottato il decreto direttoriale del 28 luglio 2022, prot. 33391 del 1 agosto 2022 (cfr. www.salute.gov.it). Tale decreto, modifica l’allegato 1 del Dm 10 agosto 2018 sull’impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori alimentari, già modificato con decreto direttoriale 4 agosto 2021″.

Il decreto in questione prevede l’introduzione di una specifica avvertenza supplementare alla semplice etichettatura del prodotto in questione. Parliamo di integratori derivati da curcuma longa e spp. Si consiglia, quindi di evitare l’utilizzo del prodotto specifico in caso di alterazioni della funzione epatica, biliare o di calcolosi delle vie biliari.

Inoltre – prosegue il testo – il citato decreto elimina dalle linee guida ministeriali gli effetti fisiologici previsti precedentemente per la Curcuma longa e spp. Tale prodotto, pertanto, non potranno essere più utilizzato liberamente. Gli operatori del settore alimentare sono tenuti a conformare l’etichetta degli integratori alimentari contenenti estratti e preparati di Curcuma longa e spp entro e non oltre il 31 dicembre 2022″. Il documento inoltre cita gli operatori sanitari che spesso con troppa leggerezza consentono l’immissione di tali prodotti sul mercato.

In merito dunque a quanto effettivamente contenuto nell’elemento, nel prodotto messo sul mercato si specifica che: “I dati devono essere relativi all’ingrediente specifico – si precisa – ed essere correlati all’uso alimentare significativo precedente al 1997 (per ulteriori informazioni consultare il reg. (Ue) 2018/456). I dati raccolti devono essere inviati entro il 31 ottobre 2022 all’ufficio 4 Dgisan (dgsan@postacert.it, e cc v.digiorgi@sanita.it; a.zovi@sanita.it), indicando in oggetto: Invio dati sull’uso significativo di estratti di Curcuma longa e spp ad elevato titolo di curcumina“.

La situazione insomma sarebbe sotto controllo del Ministero della Salute. Sperando, da oggi, che in futuro l’intera dinamica possa essere completamente chiarita per non rischiare danni irreversibili all’organismo umano.

Published by
Paolo Marsico