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Attualità

Caffè e tè, si rischia grosso: mai superare queste dosi

Tè e caffè figurano fra le bevande più consumate. Tuttavia, accostarvi lo zucchero può essere controproducente per il nostro organismo.

 

“Il troppo stroppia”. Uno dei detti più celebri e probabilmente anche più antichi nella tradizione popolare. E decisamente veritiero, anche se negli anni se ne è via via affinato (e raffinato) il significato.

Foto © AdobeStock

Il proverbio riguarda un po’ tutti i campi, dagli atteggiamenti nella vita di tutti i giorni fino a ciò di cui ci nutriamo. E soprattutto ciò che beviamo. In questo senso, bisogna fare attenzione a determinate bevande perché, a fronte di un largo (o larghissimo) consumo, potremmo andare incontro a conseguenze decisamente indesiderate. Un esempio su tutti è quello del caffè, la bevanda più consumata in assoluto dagli italiani (fatta eccezione per l’acqua naturalmente). Numerosi studi, proprio per il grande successo ottenuto dalla miscela, sono stati orientati sulle sue caratteristiche, cercando di determinarne con egual precisione sia i benefici che le proprietà più rischiose per il nostro organismo. A questo proposito, un ruolo particolare viene assunto dal quantitativo. Ossia dalla domanda su quante tazzine di caffè possano essere consumate senza essere considerate eccessive.

Una recente ricerca della University of South Carolina ha messo sotto i riflettori due bevande particolarmente apprezzate come il caffè, appunto, e anche il tè. Popolare in modo granitico nella tradizione britannica, l’estratto di queste foglie ha ottenuto grandissimo successo in tutto il mondo, tanto da diventare anch’esso oggetto di ricerca. Lo studio dell’università americana ha cercato di capire se, in qualche modo, le due bevande possano incidere, se consumate in quantità eccessive, al manifestarsi del rischio di cancro al fegato. Più in generale, oggetto dell’analisi sono state le bevande zuccherate, con tè e caffè a fare la parte del leone. I soggetti esaminati sono stati 90 mila, tutte donne nel periodo post-menopausa e partecipanti al progetto Women’s Health Initiative, iniziato addirittura negli anni Novanta.

Tè e caffè, perché aumenta il rischio di cancro e in quali soggetti

I risultati della ricerca sono stati abbastanza indicativi. La salute dei soggetti in esame è stata valutata nel corso di 18 anni e circa il 7% di loro ha rivelato di consumare una o più tazze (zuccherate) di tali bevande regolarmente ogni giorno. Come riferisce il Sun, in questa percentuale è emersa una propensione al rischio decisamente elevata. Secondo quanto evidenziato dai ricercatori, addirittura nel 78% delle donne in questione si sarebbe evidenziato il rischio di patire patologie cancerogene al fegato. Ben 205 soggetti avrebbero infine sviluppato la malattia, con sintomi da affaticamento, perdita dell’appetito, dolore intercostale e malessere generalizzato. Inoltre, fra questi, chi consumava una bibita analcolica al giorno aveva addirittura il 73% di possibilità in più di sviluppare la malattia. Rispetto a coloro che, invece, ne consumavano poche al mese o nessuna.

Secondo quanto riferito dagli autori della ricerca, fra i potenziali fattori di rischio vi sarebbe proprio la combinazione di alcune bevande con la componente dello zucchero. A questo proposito, sostituirle con dell’acqua oppure rimuovere l’aggiunta dello zucchero potrebbe essere un primo passo per ridurre in modo significativo il rischio di cancro al fegato. Il problema sarebbe legato alla connessione fra il composto e patologie quali l’obesità e il diabete di tipo 2. I quali, a loro volta, costituiscono un rischio significativo per cancro e altri mali. In sostanza, più che alle bevande in sé bisogna fare attenzione a cosa vi si affianca. O meglio, vi si mescola.

Published by
Damiano Mattana