Buone notizie in arrivo per molti pensionati che a breve potranno beneficiare di importanti aumenti sul cedolino. Ecco cosa c’è da aspettarsi.
Spesso al centro delle polemiche per via degli importi ritenuti particolarmente bassi, a partire dal 2023 molti pensionati potrebbero beneficiare di un assegno più ricco. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Alimentazione, abbigliamento, regali ai nipoti e tanto altro ancora. Sono davvero tanti i costi con cui dover fare i conti e che hanno un peso non indifferente sulle nostre tasche. In tale ambito, pertanto, è facile intuire come a rivestire un ruolo importante siano il lavoro prima e la pensione poi. Questo in quanto ci consentono di ottenere i soldi di cui necessitiamo per poter far fronte alle varie spese.
Proprio soffermandosi sulla pensione abbiamo già avuto modo di vedere assieme come molti anziani si ritrovano a vivere con pensioni al di sotto di 1.000 euro al mese. A tal proposito, pertanto, interesserà sapere che giungono ottime notizie per molti pensionati che, a breve, potranno beneficiare di importanti aumenti sul cedolino. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Come abbiamo già detto, interesserà sapere che giungono ottime notizie per molti pensionati che, a breve, potranno beneficiare di importanti aumenti sul cedolino. Ma come è possibile e soprattutto chi ne ha diritto?
Ebbene, tali aumenti saranno disponibili a partire dal 2023 per effetto delle rivalutazione. Soffermandosi sulla perequazione delle pensioni, ricordiamo che la percentuale da prendere in considerazione nel corso del 2022 è pari all’1,7% a partire dal 1° gennaio dell’anno in corso.
Com si evince dal sito dell’Inps: “L’Istituto, al fine di assicurare il rinnovo delle pensioni in tempo utile per il 2022 e rendere possibile la prima liquidazione delle pensioni con decorrenza gennaio 2022, ha utilizzato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021, pari all’1,6%“.
A partire dal mese di marzo 2022 l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha poi adeguato le pensioni utilizzando come parametro l’1,7%. Anche in quest’ultimo caso, però, si tratta di una rivalutazione provvisoria.
Proprio in tale ambito, infatti, bisogna sapere che l’Istat ha in seguito certificato un tasso di inflazione definitivo per il 2021 pari all’1,9%. Una percentuale, quest’ultima, che risulta, come è facile notare, più alta rispetto all’1,7% utilizzato in via provvisoria dall’Inps per calcolare gli adeguamenti dei trattamenti pensionistici nel corso del 2022.
Proprio in virtù di questa situazione, quindi, a partire dal 2023 molti pensionati potranno beneficiare di un importante aumento sull’importo della pensione. La rivalutazione applicata, infatti, sarà pari all’1,9%, con molti che si vedranno calcolare un aumento pari allo 0,2% con conguaglio degli arretrati.
Entrando nei dettagli, inoltre, è bene ricordare che la rivalutazione è pari al 100% in caso di importi fino a quattro volte il trattamento minimo. La rivalutazione sarà pari al 90% dell’1,7% prima e dell’1,9% poi per importi tra quattro e cinque volte le pensioni minime. Nel caso in cui, invece, l’importo risulti superiore a cinque volte il trattamento minimo, allora la perequazione è pari al 75% dell’1,7% o dell’1,9%.