Il bonus verde 2022 è stato oggetto di proroga anche per i prossimi anni ed ha un’indubbia utilità pratica. Come richiederlo.
Il bonus verde, oggetto di proroga da parte dell’ultima legge di Bilancio, presenta caratteristiche di indubbio interesse. Ecco come fare per usufruirne, chi sono i destinatari e quali i vantaggi.
Negli ultimi tempi non sono di certo mancati bonus e agevolazioni varie, per distinte categorie di cittadini e per una pluralità di situazioni diverse. Pensiamo ad es. alla recentissima introduzione dell’assegno unico e universale figli a carico o alla conferma del bonus cultura, giusto per fare qualche esempio pratico.
Ma pensiamo anche a tanti altri bonus, riconfermati e talvolta modificati, come il bonus facciate, il bonus ristrutturazione, il bonus mobili, il super bonus 110, il sisma bonus, il bonus casa, il bonus idrico ecc.
La necessità di supportare economicamente le persone è oggi ancor più sentita, perché se è vero che oggi la pandemia fa molta meno paura e forse può essere davvero considerata alle spalle, è altrettanto vero che i rincari dei beni di prima necessità e delle materie prima di certo non giova a coloro che debbono riuscire a far quadrare il bilancio familiare.
Ecco perché è opportuno parlare di bonus come ora faremo. Nel corso di questo articolo intendiamo focalizzarci sul cd. bonus verde, peraltro prorogato per un triennio.
Di che cosa si tratta? Quali lavori sono inclusi? Che può sfruttarlo? Quale documentazione è necessaria? Di seguito tutte le precisazioni del caso.
Oggi si parla molto – e doverosamente – di ecosostenibilità, di tutela dell’ambiente e del pianeta. Ebbene, il bonus verde è di certo tra i provvedimenti più attenti alla tutela della natura. Si tratta tecnicamente di una detrazione Irpef.
In pratica, alcuni specifici lavori – che tra poco vedremo – potranno essere rimborsati nel limite imposto dalla legge. Chi svolge i lavori di fatto anticipa i soldi per l’intervento e parte di essi gli saranno poi “restituiti” con uno sconto annuale sull’Irpef da versare.
Finalità di esso è favorire la diffusione del verde in edifici e giardini e dunque aiutare le aree delle città a respirare. Come forse non pochi sapranno, infatti, la presenza di vegetazione nelle zone residenziali consente di assorbire le emissioni di anidride carbonica e rende l’ambiente più rilassante e salutare per tutti gli esseri viventi.
Non vi sono particolari dubbi a riguardo: da un lato detto bonus va nella direzione di proteggere l’ambiente, mentre dall’altro nella direzione di tutelare il diritto alla salute della collettività.
Ciò che preme ribadire è che legge di bilancio 2022 ha allargato la validità del bonus verde per altri tre anni, consentendo agli interessati di farne richiesta almeno fino al 2024.
Ecco di seguito gli aspetti clou del bonus verde 2022:
Facendo due rapidi conti, è in gioco una detrazione massima di 1.800 euro, con rate da 180 euro. L’agevolazione fiscale si applica nella dichiarazione dei redditi.
Si precisa altresì che per quanto attiene agli interventi svolti su parti comuni dei giardini condominiali, il limite di spesa permane fissato a 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo. Ma attenzione: per usufruire in concreto del beneficio fiscale in oggetto, il condomino dovrà aver regolarmente pagato la sua quota parte di lavori al condominio, nei termini di presentazione della dichiarazione dei redditi. Di ciò si trova traccia altresì sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
A questo punto, facciamo chiarezza su chi sono i beneficiari del bonus verde. Essi sono rappresentati da chi possiede o detiene l’immobile oggetto degli interventi e ha pagato le relative spese. I soggetti sono dunque i seguenti:
Con riferimento ai condomini si specifica quanto segue: il bonus verde 2022 sarà assegnato a ogni condomino nei limiti della propria quota, a patto che abbia contribuito economicamente allo svolgimento dei lavori. Di essenziale importanza è però che l’amministratore del condominio rilasci la certificazione delle spese sostenute da ogni condomino.
C’è poi un importante dettaglio di cui tener conto e che, di fatto, avvantaggia il singolo beneficiario. Infatti la detrazione in oggetto è connessa all’unità immobiliare e non al soggetto beneficiario.
In termini pratici, ciò significa che se il soggetto avente diritto detiene più immobili, potrà contare un limite di spesa agevolabile corrispondente a 5.000 euro per ogni immobile in suo possesso. Il vantaggio è dunque del tutto evidente.
In base alle indicazioni delle norme di legge in tema di bonus verde, abbiamo che le spese agevolabili saranno quelle rivolte alla:
Nel bonus rientrano anche le collocazioni di piante in vasi, a patto che si tratti di operazioni facenti parte di un più esteso intervento di sistemazione a verde.
Come peraltro indicato nel sito web dell’Agenzia delle Entrate, la detrazione non spetta, invece, per le spese sostenute per:
Secondo una logica che intende contribuire a combattere l’evasione fiscale e che già abbiamo visto applicata in diverse altre circostanze, anche per quanto riguarda le spese legate al bonus verde, occorrerà usare strumenti di pagamento tracciabili. I mezzi sono i seguenti: bancomat, carte di credito, bonifico bancario o postale e assegno non trasferibile. Non ammesso il denaro contante.
Per quanto riguarda invece la documentazione, il contribuente sarà obbligato a conservare una serie di documenti, atti ad acclarare il suo diritto a sfruttare il bonus verde 2022. Eccoli di seguito in sintesi:
Nella fase della dichiarazione dei redditi per l’anno interessato, per ottenere il bonus verde occorrerà presentare al proprio commercialista, consulente fiscale o a un CAF autorizzato, i documenti sopra indicati.
In conclusione, rimarchiamo nuovamente che la legge di Bilancio 2022 ha prorogato questa agevolazione fino al 31 dicembre 2024, perciò vi è molto tempo per usufruirne.