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Bonus e indennità

Permessi 104 non utilizzati nel mese: cosa succede in questi casi

I permessi 104 sono delle agevolazioni retribuite riconosciute ai lavoratori disabili e ai loro familiari e vengono riconosciuti 3-4 volte al mese

Può capitare di non riuscire ad usufruire di questi benefici nella propria interezza. Vediamo in che modo vengono rimodulati.

Fonte Adobe Stock

La legge 104 come è noto a molti concede la possibilità di poter usufruire di tre giorni di permessi lavorativi retribuiti. Non sempre però questi vengono sfruttati, anche perché servono prevalentemente per motivi di salute. 

Magari può capitare di non avere particolari visite o di non dover accompagnare nessun familiare disabile ad un controllo e di conseguenza quei giorni non vengono sfruttati. La domanda a questo punto sorge spontanea: possono essere sommati a quelli del mese successivo? Vediamo nello specifico cosa accade.

Permessi 104 non utilizzati: possono essere sommati? Ecco cosa succede

Prima di addentrarci nella questione, è bene specificare che ai soggetti rientranti nella legge 104 spettano alternativamente:

  • permessi orari retribuiti,
  • tre giorni di permesso mensile, anche frazionabile in ore,
  • prolungamento del congedo parentale.

Naturalmente i permessi variano in base a diversi fattori come ad esempio se il disabile è il coniuge o un altro parente o in base all’età del figlio diversamente abile. Oltre a quelli lavorativi, sono previsti anche altre agevolazioni di tipo fiscale, come ad esempio quelle per l’acquisto di automobile o dispositivi sanitari e tecnologici, che siano utili a gestire la situazione di disabilità. 

Tornando alla questione dei permessi, se non si riescono a sfruttare, l’Inps non può toglierli per nessun motivo. Questo può avvenire solo nel caso in cui vengano a mancare i requisiti, secondo quanto previsto dalla legge 104 articolo 3 comma 3. In altre parole decadono solo se ci sono delle variazioni che incidono sulla fruizione degli stessi. 

Ad ogni modo, i permessi inutilizzati non si possono sommare a quelli dei mesi successivi. Il lavoratore che ne ha diritto ne può avere al massimo 3 nell’arco di ogni mese, anche quando in quello precedente non ne ha utilizzato alcuno. Quindi niente cumulabilità ma al contempo nessun rischio di perdita. Insomma se non li si utilizza, resta tutto invariato. Di fatto si rinuncia volontariamente ad una misura prevista specificamente per la categoria.

Published by
Antonio Pilato