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Attualità

Russia, la guerra costa cara: ecco chi ci rimette di più con le sanzioni

L’impatto delle sanzioni alla Russia potrebbe generare un effetto boomerang su alcuni settori commerciali. Specie in cinque Regioni italiane.

 

Stanno entrando in vigore progressivamente ma inesorabilmente le sanzioni che l’Unione europea ha deciso di affibbiare alla Russia, responsabile di aver scatenato una guerra alle porte del Vecchio continente.

Foto da Pixabay

Quello che si prepara è una sorta di tsunami, al quale potrebbe (forse) porre un argine un esito positivo delle trattative che, a quanto pare, andranno in atto nella giornata di domani. Tutto però è in divenire. Il presidente Putin ha più volte tuonato che la risposta russa sarà proporzionale all’entità delle sanzioni messe in campo. Il presidente americano, Joe Biden, ha addirittura palesato come l’alternativa alla risposta economica sia la terza guerra mondiale. Uno scenario che solo una sterzata diplomatica potrebbe scongiurare definitivamente, posto che l’invasione russa ha già di per sé valicato il confine della stabilità politica e di sicurezza europea. Come ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, “niente sarà più come prima”, anche a guerra finita.

Nel frattempo, gli esperti cercano di stimare l’impatto delle sanzioni sui Paesi europei. In particolare su quelli, come l’Italia, più legati agli approvvigionamenti energetici di Mosca. Al momento, sembra che le conseguenze dirette del caos si riverserebbero su alcune Regioni in particolare, partner della Russia per valore di interscambio. Cinque per l’esattezza, tutte del Nord o Centro-Nord. Dalla Lombardia, Veneto e Piemonte a Emilia-Romagna e Marche. Quest’ultima regione, in particolare, annovera la Russia fra i dieci maggiori partner commerciali, mentre la sola Lombardia rappresenta il 28% dell’export italiano verso i territori russi, oltre al 18% di interscambio. Questo significa che l’azzeramento, o comunque la riduzione delle relazioni commerciali, andrebbero giocoforza ad abbassare i profitti in alcuni settori.

Russia, su quali Regioni italiane impatteranno le sanzioni

Forse non stupisce vedere la Lombardia in testa al gruppetto delle Regioni italiane più colpite, per effetto boomerang, dalle sanzioni alla Federazione russa. Prendendo in esame i primi nove mesi del 2021, infatti, l’interscambio fra Milano e Mosca è salito alla doppia cifra. Da gennaio a settembre 2021, infatti, si parla di un +34% sul 2020, per un valore complessivo di 2,87 miliardi contro i 2,14 dell’anno precedente. E a questo va aggiunto (o sottratto, a seconda delle prospettive) lo scotto della pandemia: fra gennaio e settembre 2019, infatti, l’interscambio viaggiava su livelli decisamente superiori, ovvero 3,31 miliardi.

La discesa, seppur attenuata dalla parziale ripresa del 2021, si attesta complessivamente a un -13%. Questo non significa che la crisi verrà assorbita meglio. A tremare è soprattutto il settore meccanico, protagonista della ripresa con un export da 526,9 milioni, pare al 33,1% del totale. Poco stabili anche i prodotti tessili, le pelli e l’abbigliamento, oltre che i prodotti chimici. Si tratta, complessivamente, del 64,5% delle esportazioni verso la Russia. Del resto, anche l’import è cresciuto: da Mosca, nei primi nove mesi del 2021, sono partiti 1,28 miliardi, ovvero un +65% rispetto al 2020.

Veneto e Piemonte

Non va meglio in Veneto, che annovera 1,5 miliardi di euro l’anno di export nel settore manifatturiero. Veneto che, peraltro, aveva già pagato duramente l’esplosione del conflitto nel Donbass nel 2014, registrando un calo di 346 milioni di euro fra il 2013 e il 2021. Al momento, la Regione è la terza in Italia per esposizione sul mercato russo, con un occhio di riguardo proprio al manifatturiero: le esportazioni incidono dello 0,89%, secondo valore assoluto in Italia. Per quanto riguarda il Piemonte, l’export ha toccato i 591 milioni nel settembre 2021. La ripresa è stata trainata dal settore degli alimentari e delle macchine-apparecchi, oltre che dei mezzi di trasporto. I tre ambiti fanno il  62% delle esportazioni verso Mosca.

Emilia-Romagna e Marche

Per l’Emilia-Romagna, le esportazioni verso Russia e Ucraina valgono 2 miliardi di euro, ovvero circa il 3% del commercializzato sui mercati esteri. Senza contare che ben 136 imprese della Regione controllano delle società russe, soprattutto nell’ambito metalmeccanico e alimentare. Nel 2021, la crescita si è attestata al 2,9%, per un valore di oltre 1 miliardo di euro. Stesso discorso per le Marche: la Regione aveva piazzato un +2,6% nell’export per i primi nove mesi del 2021, toccando 150 milioni di euro di importazioni.

Published by
Damiano Mattana