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Pressione alta e le sue conseguenze: assegno di invalidità e Legge 104

Diritto alla Legge 104 ed assegno di invalidità con la pressione alta? In alcuni casi è possibile, ecco quando.

Ci sono alcuni casi in cui la pressione alta può essere meritevole di alcuni tipi di attenzione. Questa infatti, può anche essere una conseguenza del diabete e quando è così, il medico potrebbe chiedere al soggetto di cambiare stile di vita, per ridurre i rischi. Infatti, il diabete ostacola l’insulina che serve per regolare la glicemia. L’elevato zucchero nel sangue a sua volta, è poi capace di provocare danni renali.

Misurare la pressione (Web)

E lo stesso diabete, è capace di provocare danni come l’estensione di nervi dannosi, danneggiamento ai vasi sanguigni, o anche aumento della pressione sanguigna. Per quanto riguarda l’accertamento degli stati invalidanti, il Ministero ha predisposto delle tabelle di valutazione, infatti per quanto riguarda l’ipertensione, il riconoscimento dell’invalidità è basato sulla gravità della patologia che va da un 10%, ipertensione arteriosa non complicata, all’81 fino al 100%, cardiopatia ipertensiva scompensata.

A cosa si ha diritto con la pressione alta

Per quanto riguarda il diabete, ecco con quali tipologie scatta la pensione di invalidità. Anche per questo disagio, ci sono delle tabelle apposite per calcolarne la gravità, e dal 21 al 100% può essere calcolato o come acromegalia con complicanze oppure come conseguenza della sindrome di Cushing con complicanze. Altrimenti, dal 61 al 90% possiamo trovarci di fronte ad un diabete mellito con complicanze moderate, così anche se le percentuali aumentano dal 91 al 100. Con il 100% diretto, ci troviamo probabilmente dinanzi ad una insufficienza corticosurrenale con plurimi ricoveri per crisi surrenaliche recidivanti.

Per quanto riguarda invece, la malattia renale, dal 51 al 100% potrebbe esserci stato un trapianto che ora subisce complicanze. Dal 71 all’80%, ci potrebbe essere un’iinsufficienza renale cronica con clearance della creatinina/vfg < 15 ml/min o insufficienza renale terminale in dialisi peritoneale. Dall’81 al 90%, la nostra complicazione verrà calcolata come insufficienza renale terminale in emodialisi trisettimanale ovvero in dialisi peritoneale con scarsa tolleranza terapeutica ed al totale 100%, abbiamo l’insufficienza renale terminale in emodialisi trisettimanale complicata da cardiopatia ischemico ipertensiva e/o cardiomiopatia e/o ipotensione grave e/o neuropatia e/o osteodistrofia e/o anemia grave e/o sindrome emorragica.

Ricapitolando, chi soffre di una patologia potrà chiedere l’accertamento dell’invalidità e l’INPS predispone la Commissione medica. Qualora poi l’interessato si trovasse in stato di minoranza fisica, sensoriale o psichica, allora avrebbe diritto alla Legge 104. Soltanto con un’invalidità che va dal 74% al 99%, viene anche riconosciuto l’assegno. Con il 100% poi, in alcuni casi specifici, si ha ovviamente diritto anche ad accompagnamento.

Per iniziare tutto l’iter, bisogna recarsi dal proprio medico di fiducia che spedisce all’Istituto, il certificato medico introduttivo, che a sua volta contiene le malattie dell’interessato con relativa gravità. Con esso, è possibile inviare anche la domanda di accertamento di invalidità civile. Fatto ciò, attendere la chiamata dell’INPS.

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Vincenzo Capuano