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Bonus e indennità

Problemi con l’Assegno Unico? Ecco le soluzioni agli errori più comuni, suggerite dall’INPS

La richiesta dell’Assegno Unico può nascondere banali errori che ne impediscono il pagamento. L’INPS ha riscontrato i problemi più frequenti e suggerito le soluzioni per superarli.

In caso di errori, l’Assegno Unico verrebbe bloccato e non corrisposto. Per evitare che ciò accada è consigliabile conoscere le maggiori difficoltà e le risoluzioni.

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Dal 1° gennaio 2022 è iniziata la corsa all’Assegno Universale, la nuova misura che sostituirà a partire da marzo gli assegni familiari e numerosi bonus rivolti alle famiglie. La novità rende difficile, in molti casi, procedere con la corretta compilazione della domanda. Occorre presentare l’ISEE per ricevere quanto spettante e compilare dettagliatamente la modulistica. I cittadini possono svolgere le operazioni in autonomia oppure rivolgendosi ad un patronato, CAF o commercialista. In ogni caso, l’INPS sta rilevando degli errori comuni. L’ente ha deciso, così, di fornire le soluzioni alle problematiche maggiormente riscontrate.

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Assegno Unico Universale, gli errori più comuni

L’INPS ha riscontrato numerosi errori durante la compilazione della domanda con riferimento all’IBAN e all’ISEE. La domanda deve essere inoltrata da uno dei due genitori con patria potestà sui figli. Ricordiamo che la misura si rivolge alle famiglie con figli a carico, sia lavoratori dipendenti che autonomi che privati. Rientrano tutti i figli minorenni, i  nuovi nati e decorre dal settimo mese di gravidanza. Si può richiedere, poi, se si hanno figli disabili a carico indipendentemente dall’età oppure figli maggiorenni fino ai 21 anni e oltre i 21 anni se affrontano un percorso scolastico o di formazione.

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Rientrando tra i destinatari dell’Assegno Unico, il genitore che inoltra la domanda dovrà inserire l’IBAN a lui intestato oltre al codice fiscale proprio, dell’altro genitore e dei figli a carico per cui è richiesta la prestazione. Dovrà indicare, poi, il documento di identità proprio e l’ISEE in corso di validità. L’IBAN, ribadiamo, deve essere intestato al richiedente. Inoltre, anche il codice fiscale del richiedente deve essere quello collegato al conto corrente su cui verranno accreditati i soldi.

ISEE, un problema comune

L’INPS ha riscontrato diverse problematiche legate all’ISEE. L’Indicatore dovrà essere aggiornato nel 2022 dato che la validità decade ogni 31 dicembre. Prima di inoltrare la domanda, dunque, il richiedente dovrà richiedere il nuovo ISEE. Non allegando il valore della Situazione Reddituale si riceverà l’importo minimo pari a 50 euro. Tra la documentazione richiesta per il calcolo dell’ISEE citiamo i redditi percepiti nel 2020, il patrimonio mobiliare e immobiliare del 2020 e le targhe delle auto di proprietà.

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Valentina Trogu