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Attualità

Vodafone Italia, Iliad fa la mossa: il futuro (forse) parla francese

L’operatore francese avrebbe ufficializzato la sua offerta per il 100% di Vodafone. Ma il supergruppo Iliad sarebbe davvero un affare?

 

Le offerte telefoniche non sono le uniche ad animare il business di Iliad. La compagnia parigina, infatti, avrebbe ufficializzato la sua proposta per l’acquisizione del 100% di Vodafone.

Foto © AdobeStock

A parlarne con Bloomberg è stato l’amministratore delegato Thomas Reynaud, il quale ha di fatto confermato le indiscrezioni circolate nelle ultime ore circa la mossa in serbo per aggiudicarsi la totalità delle azioni di Vodafone Italia. Un passo che, qualora andasse in porto, porterebbe di colpo Iliad al comando solitario del mercato della telefonia mobile nel nostro Paese. Per il momento non si parla di cifre, perlomeno per quel che riguarda l’acquisizione. Ben diverso è il discorso per la potenzialità di mercato. L’accoppiata proietterebbe il gruppo alla gestione del 36% del mercato delle telecomunicazioni, per un ricavo vicino ai 6 miliardi di euro.

Sul piano dell’acquisizione, di cifre ufficiali non c’è traccia ma il conto totale si aggirerebbe attorno ai 14 miliardi di euro. Cifra apparentemente astronomica ma in realtà nemmeno troppo elevata per il mercato di cui si parla. Una manovra che creerebbe dal nulla un super-gruppo che potenzierebbe le strategie di ricavo senza spostare quasi per niente gli equilibri dei clienti. L’unica differenza sarebbe nell’ordine della competitività degli altri gestori. I quali saranno costretti a fronteggiare non più due provider separati ma un unico competitor capace di gestire oltre un quarto di mercato.

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Le voci sul possibile binomio circolavano da un pezzo. Anche se non era chiaro se si sarebbe trattato di un’acquisizione o di una semplice fusione. Per quel che riguarda le cifre “basse” che caratterizzerebbero l’offerta, tutto sarebbe da attribuire a un cambiamento del mercato. Ad esempio, nel 2011, Vimpelcom riuscì a piazzare il colpo Wind con 21 miliardi. Ora, a distanza di undici anni, si è assistito non solo a un cambiamento delle esigenze degli utenti ma anche a un incremento sensibile della competizione. Ad esempio, l’impatto di operatori come Kena e la stessa Iliad negli ultimi anni è stato decisivo. E le previsioni di Equita, a questo proposito, segnalano che l’affare potrebbe andare in porto addirittura con meno, circa 12 o 13 miliardi.

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Tutti gli scenari magnificenti, a ogni modo, dovranno trovare conferma. Innanzitutto attraverso la concretizzazione dell’acquisizione. Perché nulla è certo finché non va in porto. Le probabilità ci sono e nemmeno troppo basse, anche in seno alla disponibilità dell’Unione europea a ridurre numericamente la schiera dei competitor e riequilibrare le frequenze. Inoltre, anche per i clienti non dovrebbe cambiare molto, specie se il tutto dovesse attenersi sugli standard che hanno portato alla fusione fra Wind e Tre. Anzi, i vantaggi dovrebbero essere superiori ai benefici vista la possibilità di accedere a una serie di servizi aggiuntivi. Il punto è capire se, con l’accoppiata Iliad-Vodafone, andrà a chiudersi l’era delle offerte a basso costo. Quella che l’aumento dei competitor aveva inaugurato, con una convenienza precisa per gli utenti. E il cui futuro, al momento, appare perlomeno in dubbio.

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Damiano Mattana