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Fisco e tasse

Imu seconda casa, nuove regole: c’è l’incognita comproprietà

Le ultime normative in merito hanno precisato alcuni passaggi. Per il resto, le regole sull’esenzione Imu restano invariate.

 

Un’imposta incappata in frequenti cambiamenti negli ultimi tempi ma la cui impostazione è rimasta sostanzialmente invariata. Recentemente, però, è stata registrata un’altra modifica.

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Nuove regole per il pagamento dell’Imu sull’abitazione principale, indirizzate ai coniugi proprietari di due immobili. A intervenire in materia è stato il decreto legge 146/2021, nel quale è stata disposta l’esenzione dalla tassa per uno dei due immobili, con una piccola incertezza per quanto riguarda gli immobili frutto di un accordo di comproprietà. La normativa in merito, infatti, spiega chiaramente come in questo caso, ai fini Imu, faccia testo esclusivamente un unico immobile, anche nel caso in cui entrambi abbiano fissato la propria residenza in due diverse abitazioni. In sostanza, per quanto labile, il confine appare ben definito.

A cambiare sul serio, invece, è il capitolo che fa riferimento ai coniugi separati. Da quest’anno, infatti, sarà obbligatorio indicare, nella dichiarazione Imu, quale sarà la casa scelta come abitazione principale. In caso di separazione legale, diversamente da quanto avvenuto in passato (anche in base ad alcune specifiche sentenze della Cassazione), anche la seconda abitazione farà fede per quanto riguarda il pagamento dell’Imu. A meno che questa non venga indicata come residenza principale.

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In sostanza, in base alle nuove regole, qualora marito e moglie siano comproprietari di un immobile e uno dei due ne possieda un secondo, sarà possibile per quest’ultimo indicarlo come abitazione principale. Rimarrà però l’obbligo dell’Imu sul primo immobile. In pratica, solo uno dei due coniugi andrà a pagare la tassa sulla prima casa, in quanto il secondo avrà indicato la residenza nell’altro appartamento (ad esempio una casa al mare). Una sorta di esenzione quindi, che in qualche modo chiarisce anche alcuni aspetti circa la comproprietà degli immobili che, di fatto, potrà permanere ma con una distinzione fra immobili di proprietà dell’uno e l’altro coniuge.

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Per il resto, le condizioni per l’esonero dall’Imu non sono cambiate con le nuove regole. Si ricorda che, al fine dell’esenzione, vengono considerati gli immobili non di lusso, inquadrati nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9. E’ necessario che tali abitazioni figurino come principali e che il proprietario vi risieda stabilmente, in modo sia anagrafico che effettivo. Una parziale variazione emerge in caso di abitazioni adibite (in modo comprovato) a uso professionale. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17408/2021, ha disposto un’esenzione per un’abitazione in cui tali esigenze siano presenti ma dimostrate.

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Damiano Mattana