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Naspi, a febbraio scatta la sospensione: cosa fare per evitarla

L’avviso vale solo per chi percepisce la Naspi in formato ridotto. Obbligatorio comunicare il reddito presunto derivato dall’attività lavorativa intrapresa.

 

La data del 31 gennaio sarà da tenere particolarmente d’occhio per chi percepisce l’indennità di disoccupazione Naspi. Il rischio, infatti, è di trovarsi senza per una mera distrazione.

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Allo stesso modo di quanto accade con il Reddito di Cittadinanza, anche per la Naspi occorre assolvere ad alcuni obblighi, così da non perdere la possibilità di continuare a percepire il beneficio. Va precisato, però, che non tutti i percettori dell’indennità saranno interessati dalla scadenza in questione ma solo coloro che la percepiscono in formato ridotto (ovvero in modo cumulabile al reddito da lavoro, autonomo o dipendente). Niente allarmi quindi, ma chi rientra in tale categoria farà bene a segnare la data sul calendario per evitare di ritrovarsi in situazioni spiacevoli.

Non è un mistero che il periodo, dal punto di vista lavorativo, non sia fra i più rosei. Per questo lasciarsi sfuggire un’indennità così importante per un errore di valutazione sarebbe decisamente frustrante. Dall’1 gennaio peraltro, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2022, è stato reintrodotto il meccanismo di decurtazione, secondo il quale ogni mese l’importo complessivo viene ridotto del 3%. Un taglio che inizia già dal quarto mese di percezione, dal sesto per le disoccupazioni intercorse dall’1 gennaio 2022 (l’ottavo per gli over 50). Questa sarà l’unica variazione per le Naspi ordinarie.

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Naspi, la procedura per evitare la sospensione a febbraio

Le cose cambieranno quindi a partire dall’1 febbraio. Chi deve ancora muoversi, quindi, deve farlo entro il 31 gennaio. O meglio, farlo in questi giorni visto che la settimana sta per concludersi e il 31 cadrà di lunedì. Saranno, come detto, i percettori dell’indennità parziale a dover ottemperare agli obblighi previsti. La scadenza sarà valida per coloro che hanno iniziato a lavorare nel 2021 ma con un reddito cumulato tale da riuscire comunque a mantenere lo stato di disoccupazione, sia pure a importo ridotto. Con una comunicazione entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, si richiederà di fatto all’Inps di ricalcolare l’importo della Naspi, riducendola all’80% in virtù del reddito previsto.

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I beneficiari di questo particolare trattamento saranno coloro che intrattengono un rapporto di lavoro subordinato con durata inferiore ai 6 mesi, con reddito al di sotto degli 8.140 euro l’anno. Oppure chi ha un’attività di lavoro autonomo ma reddito inferiore ai 4.800 euro. Qualora la comunicazione non venga effettuata, il diritto alla Naspi decadrebbe in automatico. Al fine di mantenere l’indennità, oltre alla comunicazione in questione (che dovrebbe già essere stata inviata), l’interessato dovrà indicare anche il reddito presunto che andrà a percepire nel 2022, inviando l’apposito modulo SR161 Naspi-Com-Esteso. Omettere tale procedura, costerà di fatto non la perdita ma la sospensione della prestazione. E attenzione, perché la comunicazione del reddito presunto dovrà avvenire in ogni caso, anche se pari allo zero.

Published by
Damiano Mattana