C’è carenza di vetro, l’allerta è lanciata dai produttori di vino a livello mondiale. Il problema è che non si intravede una soluzione né a breve né a lungo termine.
Sono ormai mesi che i produttori di vino denunciano la mancanza di bottiglie di vetro. La situazione sta diventando sempre più allarmante e sfuggono le possibili risoluzioni alla problematica. Le variabili che influiscono sull’allerta sono molteplici e risolverle una per una può rivelarsi un compito arduo se non, in alcuni casi, impossibile. Capiamo di più di questa situazione per avere più chiaro cosa dovremo affrontare.
I fattori che intervengono nell’assenza di vetro sono molteplici. Si va dall’ingorgo delle catene globali della fornitura ai ritardi nella produzione, dalla ripresa post-pandemica all’eccessivo rincaro delle materie prime. Le variabili citate si aggiungono alle già note difficoltà dovute alla concorrenza sui container e alla viabilità via terra.
Le fornaci sono troppo inquinanti, i trasporti costano, nuovi impianti difficilmente si riusciranno a costruire, in questo contesto l’allerta cresce ogni giorno di più e la conseguenza è che il vetro continua a mancare. Senza bottiglie dove si possono mettere il vino, lo spumante e lo champagne? La qualità non può passare in secondo piano eppure tanti produttori sono costretti a lasciare il vino nelle botti di legno allungando i tempi dell’invecchiamento. Vino che sa di legno? No grazie, ma una soluzione sembra non esserci.
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La Federazione Italiana Produttori, Esportatori e Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi e Aceti sottolinea l’importanza e la serietà del problema che i produttori stanno affrontando. Rinunciare alla qualità sta diventando un obbligo generale dato che mancano le bottiglie di vetro in cui mettere vino e simili. In più, aumentando i costi generali per la produzione saranno costretti a portare i rincari nei supermercati. Le proposte che i consumatori troveranno tra gli scaffali, dunque, saranno più care ed è giusto che tutti sappiano il motivo. Non solo il vetro, l’allerta riguarda anche il reperire etichette e tappi di sughero. Come detto, la materia prima manca e i ritardi sono all’ordine del giorno.
A soffrire della situazione sono anche i lavoratori del vetro artistico di Murano a causa dell’aumento dei costi del gas oppure i trasportatori che subiscono i rincari del carburante. In conclusione, i settori caratterizzati da allerte di vario genere sono tanti e a rimetterci sono sia i produttori che i consumatori. Si tornerà mai alla normalità?