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Domande frequenti

Facebook, cambia tutto: cosa significa davvero il Metaverso per utenti e aziende

Facebook, uno dei social più utilizzati – ma anche criticati – al mondo, cambia nome. Arriva Meta, con un logo tutto nuovo: molti si chiedono quali vantaggi e quali svantaggi porterà questo cambiamento.

Dopo molte anticipazioni, rumors, teorie e smentite, finalmente la nuova creatura di Zuckerberg pare stia cominciando ad entrare in una fase concreta. Il simbolo Meta è già apparso nei profili utente del social network e molti si chiedono che cosa significh. Sarà “la fine dell’umanità per come la conosciamo”? O si tratta semplicemente di una mossa commerciale? Chi trarrà maggior vantaggio da questa trasformazione?

Meta, Metaverso e Facebook: facciamo chiarezza

Innanzitutto bisogna precisare la terminologia che sta dietro alla trasformazione del social, o alla presunta tale. In realtà “Meta” è il nuovo nome che Zuckerberg ha dato al gruppo Facebook Inc., ovvero la holding finanziaria di cui fanno parte il social omonimo, Instagram, WhatsApp e le altre aziende associate. Di conseguenza il “classico” Facebook dovrebbe rimanere quello che è adesso. Ovvero un social network dove utenti privati – e aziende – interagiscono. Ovviamente Facebook sarà anche la prima “porta d’accesso” dalla quale gli utenti potranno accedere al nuovo mondo virtuale promesso da Zuckerberg. Ma allora cos’è Meta? E soprattutto cos’è questo tanto acclamato Metaverso? “Meta” è il modo offerto da Zuckerberg per entrare nel Metaverso. Una realtà che secondo le previsioni ufficiali sarà operativa non prima dei prossimi 5 anni.

Il Metaverso non è un concetto inventato dal filantropo statunitense, ma esiste già da molti anni, anche nel mondo del cinema e in letteratura (distopica n.d.r). In pratica si tratta di un luogo a 3 dimensioni costruito completamente in modo virtuale, nel quale si può accedere tramite degli “Avatar”, che sarebbero degli Alter Ego digitali. Una realtà alternativa, dunque, dove creare a proprio piacimento altrettante realtà parallele, e dove vivere momenti di svago o gioco, ma anche incontri di lavoro e quindi relazioni interpersonali private oppure per motivi di business.

Le dichiarazioni di Zuckerberg in merito al Metaverso

Per capire bene ciò che potremmo sperimentare tra non molto, ci si può rifare alle dichiarazioni che l’ideatore di Meta ha rilasciato a svariati organi di stampa e mezzi di comunicazione: “In questo futuro – spiega Zuckerberg – sarai in grado di teletrasportarti istantaneamente come un ologramma per essere in ufficio senza spostarti, a un concerto con gli amici o nel soggiorno dei tuoi genitori. Questo aprirà più opportunità, non importa dove vivi. Sarai in grado di dedicare più tempo a ciò che conta per te, ridurre il tempo nel traffico e ridurre la tua impronta di carbonio“.

Come si entrerà tecnicamente nel Metaverso? I mezzi già ci sono, e la tecnologia della realtà virtuale non manca: basti pensare ai Visori 3D utilizzati dai gamers o da quei software che permettono di esaminare nei negozi online i prodotti in vendita tramite la realtà aumentata. La vera rivoluzione però la faranno gli ologrammi: è con questi che i cittadini si muoveranno nel Metaverso. Zuckerberg non si sta facendo trovare davvero impreparato; la piattaforma di Facebook Oculus è già attiva ed è composta da hardware e software in grado di offrire l’esperienza super immersiva del Metaverso.

Non è l’unico detentore, comunque, di questa tecnologia: Microsoft, per esempio, ha già creato una piattaforma chiamata “Windows Mixed Reality” (precedentemente Windows Holographic). HTC, il noto marchio che tra le altre cose vende smartphone, negli ultimi tempi ha investito corposamente sui visori VR della serie “Vive” e sulla piattaforma di completamento “Viveport”. Sony è stato precursore di questa tecnologia già dai tempi della vecchia PS4 con i suoi “PlayStation Virtual Reality”. Per finire, c’è proprio un sito web, SteamVR, dove si possono acquistare app e giochi compatibili con i vari visori in commercio. Si tratta dunque solamente di una questione di tempo; molto probabilmente i prezzi – ad oggi non proprio accessibili a tutti – della strumentazione necessaria ad entrare nel Metaverso scenderanno, e tutti potranno creare la propria Identità Virtuale 2.0.

Quali sono i possibili vantaggi per gli utenti e per le aziende?

Non rimane dunque che immaginare cosa rappresenterà questo nuovo modo di vivere la quotidianità, il lavoro e persino gli affetti. Grazie alle funzionalità già presenti sui dispositivi e visori sopra citati, si possono già trarre alcune considerazioni: una tra le più interessanti e intriganti, e che dà un’idea di quello a cui punta Zuckerberg, è certamente “Horizon Workrooms”, la piattaforma nata per fare smart working in VR: in pratica sarà possibile entrare virtualmente in ufficio e trovare i propri colleghi di lavoro, nonché archivi, scrivania e tutto ciò che per adesso tocchiamo con mano.

Un’altra cosa che è già possibile fare con gli Oculus Quest 2 è giocare ai videogiochi! Naturalmente in multiplayer e con tutti i contatti preferiti. Ma grazie ai visori sarà possibile viaggiare virtualmente e visitare Musei e Mostre, ma anche partecipare a concerti, eventi, spettacoli e perché no? sessioni di Fitness e Sport: il tutto senza la paura di contagio, di spese per trasporti, di tutti quei disagi che possono capitare solamente nel mondo reale.

Anche la Telemedicina potrebbe fare quel salto di qualità che è ormai assolutamente necessario: mai più tempi biblici per una visita, possibilità di consulenze e visite virtuali a domicilio, accesso ai dati del paziente in tempi reali; e nessun impedimento burocratico, dato anche dai pagamenti velocissimi tramite carte di credito, o addirittura veri e propri crediti virtuali.

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Le possibilità per chi fa impresa

E le aziende? Se investiranno adeguatamente in questa tecnologia potranno offrire metodologie uniche di acquisto, potendo – ad esempio – far indossare virtualmente gli abiti proposti, o il taglio di capelli richiesto, o ancora realizzare articoli su misura in tempi brevissimi; potranno concedere una licenza prova, ma anche far entrare nel vero senso della parola le persone all’interno dell’oggetto o del processo produttivo; insomma, una serie di esperienze mai sperimentate finora.

Attualmente non esiste ancora niente di tutto ciò, ma conoscendo Zuckerberg e la velocità con la quale il mondo sta andando verso una transizione non solamente “green” ma anche umana, in breve tempo il classico “Accedi al tuo account” potrà essere sostituito da un “Benvenuto, Avatar” creato da e per il Metaverso.

Published by
Marco Caccia