Il Governo ha deciso di obbligare i pagamenti tramite POS e di punire (realmente) chi non li accetta. Dopo 7 anni dall’uscita del Decreto si comincerà a fare sul serio.
Era il 2014 quando un decreto Fiscale stabilì l’obbligo per gli esercenti e i professionisti di accettare i pagamenti con il POS. Quello stesso decreto disciplinava anche le sanzioni che si sarebbero dovute applicare ai trasgressori, sanzioni mai entrate in vigore. A distanza di 7 anni, il Governo cambia registro e annuncia che d’ora in poi chi non possiede il terminale di pagamento verrà sanzionato.
La Legge di Bilancio 2020 stabiliva l’obbligatorietà per gli esercenti e i professionisti di accettare i pagamenti con il POS. Tanti soggetti hanno rispettato tale obbligo mentre altri – troppi – hanno continuato ad ignorare la disposizione. La sanzione amministrativa prevista nel decreto corrispondeva a 30 euro in misura fissa più il 4% del valore della commissione non accettata al cliente. I controlli non sono mai stati avviati e nessuna multa è mai stata corrisposta. Fino ad oggi.
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Mario Draghi sta riflettendo su un cambiamento di rotta. Il tema del POS e degli acquisti nei negozi è sotto stretta attenzione del Governo per vari motivi. La decisione di ridurre al minimo l’uso dei contanti per limitare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro ha incentivato i professionisti e gli esercenti ad utilizzare i terminali di pagamento elettronici.
Per addolcire la pillola, Draghi ha creato il Bonus POS che prevede un credito d’imposta del 100% sulle commissioni per i pagamenti effettuati con bancomat e carte di credito. Dopo la carota, però, viene il bastone che si rivolge a tutti coloro che non sono muniti del terminale o che prediligono l’uso dei contanti. A breve le sanzioni verranno applicate. Non è chiaro, però, se l’importo rimarrà quello specificato nella Legge di Bilancio 2020 o verrà modificato.