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Attualità

Una truffa nel palmo della mano: gli sfilano 6 mila euro con un sms

Phishing e telefonata truffa. Stavolta il piano è stato ben architettato e un 27enne di Osimo finisce per consegnare i suoi soldi al truffatore.

Foto © AdobeStock

Seimila euro finiti in fumo semplicemente toccando sul proprio smartphone. E’ quello che è accaduto a un 27enne di Osimo, in provincia di Ancona, rimasto scottato dolorosamente da una truffa via sms. Un phishing bell’e buono, piovuto dal nulla e totalmente inaspettato, visto che ha sfruttato bene tutte le sue letali armi a disposizione. Gli agenti del commissariato di Osimo hanno ricostruito la vicenda partendo proprio dalla denuncia dell’uomo, ripulito da un messaggio truffa che lo avvisava del blocco della sua PostePay.

La tattica è più o meno sempre la stessa ma, come detto, il rigor di logica non arriva subito in nostro aiuto. Anzi, in questi frangenti sono più le emozioni a dominarci e la paura di veder bloccata la nostra carta, unita alla falsa credibilità che tali messaggi si attribuiscono, creano un mix micidiale. Il caso di Osimo è emblematico: l’uomo non è riuscito a realizzare immediatamente di trovarsi di fronte a un tentativo di truffa. E la questione è scivolata senza la dovuta contezza.

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Truffa clamorosa: come evitare il messaggio svuota-conto

La vittima della truffa ha raccontato di aver ricevuto un sms sul proprio cellulare, nel quale un “operatore” lo avvisava del blocco della sua PostePay. Il ventisettenne ha cliccato sul link contenuto nel messaggio, seguendo poi le istruzioni per sbloccare la propria carta. Fra le informazioni richieste, naturalmente, il codice della propria PostePay, così da procedere all’operazione. Successivamente, l’uomo ha ricevuto una telefonata da un sedicente operatore delle Poste, che lo avvertiva di movimenti anomali sulla carta. Anche qui, la vittima ha seguito le istruzioni, trasferendo l’intera somma su un’altra carta, indicata dal fasullo operatore.

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Anche qui, il mix si è rivelato letale. L’uomo ha trasferito, tramite due bonifici, gli importi di 3.500 euro e 3.000 euro sulla nuova carta, di fatto consegnandoli all’autore della truffa. Solo al momento della verifica del buon esito delle operazioni, il ventisettenne si è reso conto che sulla sua carta non c’era rimasto nemmeno un soldo. Troppo tardi per tornare indietro, non per denunciare e raccontare la vicenda. A beneficio del prossimo perlomeno.

Published by
Damiano Mattana