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Fisco e tasse

Cartelle esattoriali, il Fisco allunga i tempi: riscossione ai… supplementari

Si protrarranno ancora gli effetti della pace fiscale, grazie al decreto che ferma le cartelle esattoriali e la macchina del Fisco anche su altri fronti.

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Lo stop alle cartelle esattoriali è stata una delle novità più importanti fra quelle contenute nel Decreto Sostegni. Una pace fiscale che ha avuto l’obiettivo di alleggerire il peso della tassazione e che ha messo in conto soprattutto i crediti minori e più soggetti a lungaggine. Ora, però, a giugno si riparte. O meglio, si sarebbe dovuti ripartire. Le conseguenze della crisi continuano a farsi sentire e la ripresa si sta dimostrando ben più complicata del previsto. Per questo, con un nuovo decreto, si opterà per un ulteriore allungamento dei tempi, con cartelle esattoriali rimandate e blocco dei pignoramenti.

Si andrà al 30 agosto, nuova data che il Fisco dovrà tenere a mente per far ripartire la macchina della riscossione. Il nuovo decreto, peraltro, rifinanzierà anche la legge Sabatini, disponendo nuovi contributi alle imprese e una proroga della Cassa integrazione, che basterà a stoppare anche la ripresa dei licenziamenti. In sostanza, una prosecuzione degli effetti della pace fiscale, con un decreto ad hoc che punterà ad alleggerire il peso di una ripartenza che, come previsto, è tutt’altro che una passeggiata.

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Cartelle esattoriali, le disposizioni del nuovo decreto

Parecchie novità bollono in pentola, dunque. Due mesi di tregua per prepararsi al meglio alla ripartenza della macchina fiscale, proprio nel momento in cui tutto si preparava a ripartire. I contribuenti, tuttavia, aspettavano una proroga dei principali provvedimenti di sospensione della riscossione. Per il momento, non sembrano esserci novità sul fronte delle scadenze delle rate della definizione agevolata e del saldo e stralcio. Restano, a ora, le scadenze del 31 luglio e del 30 novembre. Tuttavia, l’argomento era stato affrontato e probabilmente potrebbero arrivare novità a breve.

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Per quanto riguarda la cassa integrazione, la proroga dovrebbe allungare ulteriormente i tempi del blocco dei licenziamenti. Il 30 giugno, in teoria, dovrebbe terminare lo stop imposto dal Cura Italia (31 ottobre per il settore Commercio e Servizi). Tuttavia, il decreto demanderà il tutto la prossimo 30 agosto, mentre per le imprese arriveranno i nuovi fondi della Nuova Sabatini a rimpinguare le casse per la ripresa. Si tratterà di un fondo perduto che coprirà gli interessi per l’acquisto di nuovi macchinari. Tecnicamente, sarà un emendamento al Sostegni bis. Tuttavia gli effetti non cambiano. I contribuenti potranno stare tranquilli ancora per un po’.

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Damiano Mattana