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Lavoro e pensioni

Lavoro part-time, l’Inps prova a fare chiarezza: le istruzioni

L’Inps ha dato delle istruzioni nuove sulla tematica del lavoro part-time. Ma in che cosa consistono? Giusto entrare nel dettaglio.

(Fonte: Getty Images)

Lavoro part-time. Questa è senza alcun dubbio un’espressione che, nel corso degli anni, ha assunto un grande importanza. Con questa si va a indicare una tipologia di lavoro subordinato a tempo indeterminato. La differenza però consiste in una riduzione dell’orario lavorativo rispetto a quello previsto dai contratti nazionali. Ovviamente, come è semplice intuire, si contrappone al full time.

Ma ecco potrebbero esserci delle novità molto importanti sotto questo punto di vista. Ad apportarle non può che essere l’INPS, attraverso una circolare, datata 19 marzo 2021. Ma di che cosa si tratta? Tutto si lega a una sorta di vero e proprio ricalcolo dei tre giorni di permesso mensile. Giusto però entrare maggiormente nello specifico e nel dettaglio, in quanto la questione è davvero molto importante e fondamentale.

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Lavoro part-time, le ultime indicazioni dell’Inps

(Fonte: Getty Images)

Tenendo conto che la tematica del riposo è sempre molto delicata, occorre fare una chiarezza maggiore sulle varie tipologie di part-time. Ne esistono infatti di tre tipi: il part-time orizzontale, che si ha quando la riduzione riguarda l’orario di lavoro giornaliero rispetto al normale tempo pieno, passando, per esempio, da 8 a 4 ore;  il part-time verticale, attraverso cui l’orario di lavoro giornaliero non subisce variazioni, ma il lavoratore viene impiegato soltanto alcuni giorni della settimana, del mese, o dell’anno; il
part-time misto, dove vi è una combinazione tra part-time orizzontale e verticale.

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Ed ecco che, dopo questa spiegazione dettagliata, può essere detto che il ricalcolo dei tre giorni di permesso non è altro il frutto di un nuovo orientamento giurisprudenziale, dettato da alcune sentenze della Corte di Cassazione. Questa ha infatti stabilito che, nel caso in cui la durata dei permessi non superino il 50% del tempo pieno previsto dal contratto collettivo, non debbano esserci delle decurtazioni. Dunque una decisione davvero importante e che non può certo passare inosservata. Non resta che attendere quello che accadrà e se qualcosa cambierà sotto alcuni punti di vista.

Published by
Gianpiero Farina