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Economia e Finanza

L’INPS pretende soldi indietro dai pensionati: forzatamente!

Inviate moltissime lettere ad anziani preoccupatissimi che sono stati forzati a pagare cifre esorbitanti fra i 15 ed i 30 mila euro.

Anziani ricevono lettere-choc da parte dell’INPS per pagamenti e riscossioni di somme davvero molto ingenti: si parla di richieste tra i 15 ed i 30 mila euro di restituzione.

Le lettere sono arrivate improvvisamente, spaventando i destinatari che increduli hanno letto le cifre enormi che avrebbero dovuto riconsegnare.

Sono già stati avviati vari ricorsi ed esposti per queste persone che da anni non usufruivano più dell’incasso di un reddito e dunque non hanno nulla da ridare indietro.

Molti altri anziani però inconsapevoli, spesso pagano senza sapere il perché, dunque queste lettere incontrollate vanno certamente rettificate il prima possibile.

L’INPS pretende soldi indietro anche da altre categorie di persone

con il messaggio n.1025 del 10 marzo 2021 sono stati richiesti tra i 600 ed i 1000 euro delle indennità che erano state assegnate a determinate categorie.

Questa richiesta riguarda le indennità sul coronavirus che sono state ritenute non compatibili con alcuni organi lavorativi, come previsto dal Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

In particolare queste cariche riguardano parlamentari, consiglieri regionali e soggetti con mandati elettorali o incarichi pubblici.

Non possono essere però delineati i recuperi esatti al momento per via della protezione dei dati personali dei soggetti, tutelati dal Garante della privacy.

La richiesta del rimborso delle indennità era già partita da circa un mese per un numero imprecisato di contribuenti, con toni anche scandalistici dato il coinvolgimento anche di alcuni deputati.

Questa la lettera che l’INPS ha inviato a questi soggetti: “Accertamento somme indebitamente percepite su prestazione indennità per emergenza Covid-19”.

Prosegue poi il suo discorso sui soldi richiesti nell’ambito delle indennità chiamate Cura Italia, dicendo che ciò che è stato contestato da coloro che devono ridare indietro i soldi non è possibile con esattezza definire se sia giusto o sbagliato.

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Francesco T