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Economia e Finanza

Reddito di emergenza, pronto il ritocco: ecco i nuovi requisiti

Come per il Reddito di cittadinanza, anche per quello di emergenza sembra pronto un restyling con il Decreto Sostegni. Pronto un allargamento alla Naspi.

Photo © Elisabetta Villa/Getty Images

Non solo di cittadinanza. Il nome in questo caso fa tutta la differenza del mondo perché quando si parla di Reddito di emergenza non è poco quello che cambia. Innanzitutto le prerogative che necessitano ai beneficiari per potervi accedere e poi la situazione complessiva del percipiente. Il Redditi di emergenza, nel 2020, era stato previsto per due mensilità, con importo fra i 400 e gli 800 euro (840 in caso di disabile presente nel nucleo familiare) e per coloro con meno di 15 mila euro nella dichiarazione Isee.

La terza mensilità, quella che dovrebbe rinnovare il look del provvedimento, era stata prevista con il decreto Agosto. Con il Decreto Sostegni la nuova misura dovrebbe essere messa definitivamente a punto, con l’inserimento anche di alcuni nuovi requisiti utili a rientrare fra i beneficiari del Reddito di emergenza. Addirittura, con il decreto Ristori, sarebbero dovute entrare in vigore una quarta e una quinta mensilità. Per ora ci si attiene al discorso della numero tre.

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Reddito di emergenza, pronto il ritocco: cosa prevede il decreto Sostegni

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, lo ha annunciato nelle scorse ore: un allargamento della platea dei beneficiari, nuovi requisiti e, soprattutto, utilizzo dello strumento in linea con il programma di ricostituzione economica previsto dal Recovery Plan. Un requisito, questo, che accomuna praticamente tutti i provvedimenti, adottati in ottemperanza alle linee programmatiche europee. Del resto, proprio in Europa alcune misure non avevano del tutto convinto, come ad esempio il Cashback di Stato. Un controllo che, a ogni modo, non aveva riscontrato grosse discrepanze con quanto concesso da Francoforte.

Quando c’è di mezzo il Reddito di emergenza, però, i requisiti diventano una pietra d’angolo. Specie se, come in questo momento, ci si prepara a un rinnovamento della misura. Innanzitutto, va tenuta d’occhio la soglia di reddito per potervi accedere. Sembra infatti pronto un alzamento del tetto massimo (finora 15 mila) per rientrare fra i beneficiari. Ma anche per coloro che al momento percepiscono la Naspi potrebbe scattare un ingresso nella platea dei destinatari. Un’eventualità che richiederebbe (sempre da Decreto Sostegni) una proroga per quelle indennità già scadute oppure in scadenza fra l’1 marzo e il 30 aprile.

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Damiano Mattana