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Attualità

I vaccini che uccidono e i negozi chiusi: incendiata la sede dell’Iss

Incendiato il portone dell’Istituto Superiore della Sanità a Roma, con i carabinieri che non escludono, al momento, nessuna pista.

In seguito al coronavirus il governo ha deciso di adottare una serie di misure restrittive volte a contrastarne la diffusione. Una situazione particolarmente difficile, con molti imprenditori che hanno dovuto abbassare le saracinesche delle proprie attività per vie delle varie limitazioni decise dal governo. Proprio in questo contesto svolgono un ruolo cruciale i vaccini, immessi nel mercato nel giro di pochi mesi, portando con sé tanti dubbi.

Se da un lato ci sono coloro contenti dell’arrivo dei tanto attesi vaccini, dall’altro canto ci sono in molti a nutrire qualche perplessità. Se tutto questo non bastasse, in seguito al ritiro del lotto Astrazeneca è aumentato l’allarmismo. A tal proposito è bene sottolineare come le autorità forniscano rassicurazioni in merito, invitando a non farsi trascinare dall’emotività.

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I vaccini che uccidono e i negozi chiusi, incendiata la sede dell’Iss: cosa è successo

Fonte: Facebook

A prescindere dalla propria opinione su un tema alquanto delicato come quello dei vaccini, la speranza comune è di riuscire finalmente ad uscire da una situazione all’insegna dell’incertezza sia sociale che economica come quella attuale. Un momento storico particolarmente difficile, segnato da una vicenda che non può passare di certo inosservata. Attorno alle ore 20 di domenica 14 marzo, infatti, è stato dato al fuoco il portone dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma.

I dipendenti avevano da poco lasciato l’istituto, con i custodi che hanno prontamente lanciato l’allarme. Sul posto sono quindi giunti i carabinieri, che al momento non escludono alcuna pista. A quanto pare i responsabili si sono dati alla fuga, con le telecamere che avrebbero ripreso tutti. I danni, fortunatamente, non sono ingenti e gli agenti continuano a svolgere le indagini in modo tale da verificare quanto successo e identificare i responsabili.

Le parole di Roberto Speranza

Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che attraverso un post su Facebook ha scritto: “Sono inaccettabili gli atti intimidatori contro l’Istituto Superiore di Sanità. A Silvio Brusaferro e a tutte le donne e gli uomini dell’ISS va il mio pieno sostegno e la gratitudine per il lavoro straordinario fatto ogni giorno al servizio del Paese. Il nemico è il virus. Non chi si impegna per combatterlo“.

Published by
Veronica Caliandro