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Categories: Economia e Finanza

Arance, il frutto sostenibile: la Spagna prepara una spremuta di elettricità

Non solo marmellata o consumo a tavola: le migliaia di arance amare presenti per le strade di Siviglia sono pronte a fare la loro parte nella sfida ecologica.

Foto © Pixabay

Mele magiche le avevamo viste, funghi che diventano case pure e persino biscotti che fanno crescere o decrescere. Sì, li abbiamo visti ma erano miti, cartoni, romanzi famosi… Le arance usate per produrre energia pulita, invece, è un progetto vero e concreto. Genesi in Spagna (a Siviglia, per la precisione) ma una pianificazione a lungo raggio, in grado forse di riscrivere il vademecum relativo alla sfida della sostenibilità. Utilizzare delle arance non solo a scopo alimentare ma anche come una nuova fonte di elettricità.

Alla base non c’è una teoria fantasiosa ma un accurato studio della compagnia idrica della città andalusa, Emasesa, che mira in questo modo a combattere su due fronti. Innanzitutto, come detto, quella della sostenibilità, assolvendo ai dettami europei (ed etici) sulla riduzione dei combustibili fossili incrementando il consumo dell’energia pulita.

In secondo luogo la battaglia contro lo spreco che a Siviglia, come in qualsiasi altra grande città, rappresenta una piaga con cui fare i conti. In questo caso, la sfida si ha proprio dove finisce l’utilità alimentare del prodotto.

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Arance, il frutto sostenibile: il progetto “elettrico” della Spagna

Sprecare cibo è sempre peccato ma lasciarlo andare letteralmente in malora, senza nemmeno sfruttarne le potenzialità non alimentari, sarebbe un peccato doppio. Se si prende a esempio la città di Siviglia, si fa il conto su 48 mila alberi di arance amare, gran parte dei quali utilizzati come materia prima per l’esportazione dei frutti in Gran Bretagna, dove le arance diventano marmellata. Tuttavia, non tutte finiscono sulla strada per Londra. Dagli alberi, infatti, ne cadono talmente tante che, inevitabilmente, qualcuna resta a terra.

Ecco, Emasesa questo non vuole che accada. L’idea, infatti, è utilizzare il succo di queste arance attraverso l’estrazione durante il processo di fermentazione. Una procedura piuttosto complessa: innanzitutto, la materia organica viene via via stabilizzata mentre stazione nelle acque reflue e, con una digestione anaerobica, produce un biogas con metano al 65%. In seguito, questo viene estratto e impiegato come combustibile in quei motori di cogenerazione dell’energia elettrica. Finita qui? Nemmeno per sogno: le bucce non vengono sprecate ma usate come fertilizzante. Se non è sostenibilità questa…

Published by
Damiano Mattana