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Fisco e tasse

Cartelle esattoriali: qualcuno potrà dir loro addio, ecco chi

Chi avrà la possibilità di non pagare più le cartelle esattoriali? Lo Stato vorrebbe evitare di trovarsi a gestire tantissimi crediti fiscali

Cartelle esattoriali (Fonte foto: web)

Le attività commerciali vivono un momento a dir poco difficile, da almeno un anno, causa pandemia. Gli incassi sono latitanti e il rischio che si palesa è di accumulare debiti fiscali e previdenziali non recuperabili. E tra l’altro, lo Stato stesso non vorrebbe gestire tanti crediti fiscali non riscuotibili per la successiva chiusura del debitore.

Tantissime categorie, chiedono a giusta ragione la pace fiscale per dare la possibilità alle attività di rivedere lentamente la luce. Quindi, lo Stato stesso eviterebbe di investire risorse nel recupero difficile di tali crediti e non ne sarebbe nemmeno dispiaciuto. Di fatto, in questi giorni si parla della realizzazione della pace fiscale, ma chi sarà a non pagare le cartelle esattoriali?

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Cartelle esattoriali: i provvedimenti

La pace di cui tanto si parla, dovrebbe partire dal prossimo giugno. Andrebbe a toccare le cartelle esattoriali fino al 2015 con un valore inferiore a 5mila euro, attraverso l’arma del saldo e stralcio. Cosa, che consentirebbe anche di unificare i tempi di prescrizione, cancellando eventuali giudizi in corso.
Il provvedimento permetterebbe attenuare il lavoro da parte dell’Agenzia delle Entrate che di recente aveva stimato cartelle in arretrato per mille miliardi di euro. Il direttore stesso dell’Ente, aveva infatti sollecitato l’adozione di nuove regole non soltanto per iniziare a procedere in qualche senso, ma anche per concentrare nel miglior modo i mezzi per il recupero di quei crediti da considerarsi riscuotibili.
Per le cartelle di importo superiore ai 5mila euro potrebbe essere consentita una dilazione senza interessi e sanzioni in due/tre anni. Si studia la strategia, al Ministero dell’Economia che non è detto non proponga poi, altre agevolazioni per poter rientrare nei bonus fiscali.
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Vincenzo Capuano