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Fisco e tasse

Patrimoniale ed Imu: l’Italia trema con Mario Draghi

Patrimoniale ed Imu sulla prima casa, ecco i punti cardine del nuovo governo, presieduto da Mario Draghi, è già polemica

Mario Draghi (Fonte foto: web)

Patrimoniale ed Imu sulla prima casa, i due termini di cui sentiamo tanto parlare, per la riforma fiscale voluta dal nuovo governo, del premier, Mario Draghi. Ma di cosa parliamo nello specifico, in cosa consiste il famoso avvicinamento al livello danese?

Iniziamo a ragionare sulle parole dello stesso Presidente del Consiglio: “Negli anni recenti i nostri tentativi di riformare il Paese non sono stati del tutto assenti, ma i loro effetti concreti sono stati limitati. Il problema sta forse nel modo in cui spesso abbiamo disegnato le riforme: con interventi parziali dettati dall’urgenza del momento, senza una visione a tutto campo che richiede tempo e competenza”.

Confedilizia ha lanciato da subito un allarme, quando fu comunicato che una delle maggiori tasse per far ripartire il Paese, arriverà sull’Imu della prima casa. Fino ad oggi, questa tassa si paga solo sulla seconda casa, mentre è esentata la prima abitazione, se non di lusso.

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Patrimoniale ed Imu sono necessarie? Chi colpiranno

La riforma fiscale serve davvero? Il problema è che l’attuale sistema è tra i più complicati d’Europa. Secondo Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria, è d’obbligo iniziare ad intervenire sul perimetro. La prima mossa, sarà probabilmente quella di rendere la base imponibile che nel corso degli ultimi anni è stata svuotata da un numero impressionante di imposte sostitutive. Necessario, secondo Orsini, sarebbe anche comprendere quali sono le eccezioni che bisogna mantenere per costruire sulle loro spalle il nuovo Fisco. Però, intanto, patrimoniale ed Imu verranno aggiunte subito, senza seconde valutazioni.

Sono l’87% dei contribuenti, quelli che versano regolarmente l’Irpef ed arrivano a pagare l’81% dell’imposta totale, parliamo di pensionati e dipendenti che vedono già gravare su di loro una tassazione bella alta. Ed ancora non sono arrivate appunto, Imu e patrimoniale, come spiega proprio Orsini: “Ricadere nella progressività dell’Irpef vuol dire essere soggetti a molteplici distorsioni, dal nostro punto di vista particolarmente gravi, che vanno corrette. I punti di debolezza più gravi sono la tassazione effettiva e l’opacità del sistema”.

Chi chiede aiuto è Confindustria, che vorrebbe dei meccanismi di favore fiscale che vadano in aiuto dei lavoratori dipendenti, come ad esempio la detassazione dei premi di risultato. Secondo la stessa Confindustria, la patrimoniale, che ricordiamo, non è ancora partita ufficialmente, verrebbe quanto meno rimodulata.

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Vincenzo Capuano