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Risparmio

Sostituzione o risparmio? Cosa è meglio fare quando una caldaia è da cambiare

Può succedere che una caldaia arrivi al canto del cigno. Cosa fare in questi casi? Quando e come si accede alle detrazioni fiscali?

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

Probabilmente è una spesa che, prima o poi, tocca a tutti. Un impianto di riscaldamento, a lungo andare, diventerà oggetto di una sostituzione. E questo nonostante i vari controlli che, regolarmente, vengono effettuati. Può succedere infatti che un impianto si danneggi, che semplicemente invecchi o che si voglia sostituire per uno più moderno. In questo caso viene da chiedersi due cose: prima di tutto quanto costi cambiare la caldaia e, in secondo luogo, quali vantaggi si potrebbero avere in bolletta.

Due domande di non facile soluzione. Innanzitutto va precisato che di tipologie di impianto ce ne sono numerose. E anche per questo, al momento della sostituzione, va tenuto conto di diversi fattori. Prima di tutto la marca e anche il modello, ma anche l’alimentazione (legna, gas, pellet, ecc…), spese di installazione, posizionamento e altro ancora.

Fatte le dovute analisi preliminari, si ragiona tenendo conto dei grandi numeri. In questo senso, le caldaie alimentate a metano sono le più frequenti e soprattutto sono indicate sia per l’interno che l’esterno dell’abitazione. Come per ogni altra tipologia, i prezzi sono variabili andando dai più economici (500 euro) ai più cari (poco sopra i 1000 euro).

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Sostituzione o risparmio? Detrazioni fiscali per la caldaia

Normale, poi, che più si sale di livello e di marca, più si rischia di spendere. Ad esempio, per le caldaie a tenuta stagna, considerate le più performanti, possono superare i duemila euro. Che sarebbe il prezzo di partenza in caso di caldaie a pellet.

Senza scendere nel dettaglio di tutte le altre spese (manutenzione, bollino, ecc.), si passa al secondo quesito, ovvero se conviene per risparmiare in bolletta. Il punto può essere fatto sulle detrazioni fiscali, che riguardano anche le spese della sostituzione della vecchia caldaia. Si tratta, infatti, di costi di riqualificazione energetica e, per questo, detraibili nella dichiarazione dei redditi. Per le caldaie il discorso è diverso: la condizione necessaria è la natura dell’impianto che, nello specifico, deve essere a condensazione o biomassa. Classe energetica? A.

Published by
Damiano Mattana