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Attualità

“Signore, il suo pacco è bloccato”: attenzione alla truffa del corriere

Una variante del phishing, con il trucco del corriere premuroso. La sostanza però è la stessa: una truffa in piena regola che ci invita a regalare i dati della nostra carta di credito.

Gentile cliente, il tuo pacco è stato bloccato al Terminal 1 a causa di spese di spedizione non pagate”. Prima parte della mail, l’unica in un italiano accettabile. Una truffa naturalmente, una delle centinaia di migliaia che ogni giorno partono per ogni dove (inteso come indirizzo mail) per cercare di raggirare il prossimo e accedere senza problemi al suo conto corrente. Questa è solo una delle tante, la cosiddetta “truffa del corriere”.

Lo spauracchio di una consegna bloccata, la scusa di 4,36 euro di spese di spedizione non pagate e, naturalmente, il consueto link sul quale cliccare e che rimanda alla pagina-capestro. Richiesta dei dati della carta di credito per “sbloccare il pagamento” e, di fatto, un intero conto corrente regalato a dei perfetti sconosciuti, pronti a usarlo per i propri comodi.

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“Signore, il suo pacco è bloccato”: come riconoscere la truffa del corriere

Una truffa del tutto simile al phishing, con la differenza che non ci sono carte bloccate ma consegne “a rischio” di saltare. E il corriere, premuroso, si affretterà a spiegarvi che il problema si può risolvere semplicemente consegnando a un link qualsiasi i dati dei propri risparmi. Mai fidarsi in questi casi. Soprattutto se la mail spiega che “se spese di spedizione non viene pagato entro 48 ore, annulleremo la consegna“. Un italiano spiccio che dovrebbe già di per sé indurre a capire che qualcosa non va.

Ma, se la fretta e furia della nostra quotidianità impedisce questo tipo di attenzione, meglio affidarsi al buonsenso. Quello che ci dice che, fin da bambini, non bisogna accettare caramelle dagli sconosciuti. Ecco, con mail anonime e link sospetti è la stessa cosa. Mai accettare, mai cliccare né tantomeno fornire dati privati. Dalla piazza del quartiere si passa a quella digitale ma non cambia poi molto. Anzi, forse è peggio.

Published by
Damiano Mattana