Crisi+Covid%2C+persi+oltre+600+mila+posti+di+lavoro%3A+scenario+da+incubo
contocorrenteonlineit
/2021/01/22/covid-persi-posti-lavoro/amp/
Economia e Finanza

Crisi Covid, persi oltre 600 mila posti di lavoro: scenario da incubo

Pessime le notizie provenienti dall’Osservatorio sul Precariato Inps. I dati in questione, infatti, mostrano che sono stati persi oltre 600 mila posti di lavoro.

AdobeStock-lavoro

Il 2020 è stato segnato dall’impatto del Covid. Una situazione inaspettata, che ha avuto delle conseguenze non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico. In molti, infatti, hanno dovuto chiudere, o comunque sospendere, le proprie attività, ritrovandosi pertanto alle prese con un periodo particolarmente difficile dal punto di vista della gestione del budget famigliare.

Tanti purtroppo i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e i dati evidenziati dall’Osservatorio sul Precariato Inps non sono affatto confortanti. A ottobre 2020, infatti, sono stati persi oltre 600 mila posti rispetto al 2019. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo chi sono coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi da Covid.

LEGGI ANCHE >>> In Italia è allarme povertà: il dato di Coldiretti che preoccupa le famiglie

LEGGI ANCHE >>> Turismo in Italia tra Covid e vaccino: un futuro da riscrivere

Crisi Covid, persi oltre 600 mila posti di lavoro: i dati Inps

Foto di kalhh da Pixabay

L’Inps ha riportato i dati dell’Osservatorio sul Precariato in merito alla perdita dei posti di lavoro, cessazioni e assunzioni relativi ad ottobre 2020. Dati che non possono essere di certo considerati positivi, dato che nel giro di un anno si sono persi oltre 600 mila posti di lavoro. I dati fanno riferimento al saldo annualizzato, ovvero “la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente)“.

Entrando nei dettagli, è bene sottolineare che tale dato era già in flessione nel 2019. Con l’arrivo del 2020, poi, si sono registrati i seguenti numeri:

-28.000 a febbraio;
-283.000 marzo;
-623.000 ad aprile.

Una variazione netta che, come è facilmente intuibile, è risultata essere una chiara conseguenza del periodo di lockdown. Uno scenario negativo che, purtroppo, si è riproposto anche nei mesi successi, tanto da registrare:

– 813.000 a giugno;
– 761.000 a luglio;
– 662.000 a ottobre 2020.

L’impatto del Covid ha colpito in particolar modo coloro con contratto a termine. Dall’altro canto l’Inps ha sottolineato che la presenza di saldi annualizzati negativi non riguarda tutti. Restano positivi a ottobre 2020, infatti, i dati per i contratti a tempo indeterminato e per l’apprendistato.

Lavoratori occasionali tra i più colpiti

Ad essere maggiormente colpiti dalla crisi, purtroppo, i lavoratori occasionali. Quest’ultimi, infatti, si sono ritrovati a dover fare i conti con una netta contrazione dei contratti. In particolare ad aprile si è riscontrato un -78%. Ad ottobre, invece, il dato è pari al -19%,  ovvero 15.600 lavoratori rispetto ai 19.200 che hanno lavorato ad ottobre dell’anno precedente.

In aumento, invece, i lavoratori pagati con Libretto Famiglia, come i baby sitter. Un boom che l’INPS ha riscontrato soprattutto nel periodo compreso tra marzo e agosto, molto probabilmente dovuto alla possibilità di poter utilizzare il bonus baby sitter per l’emergenza.

Published by
Veronica Caliandro