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Economia e Finanza

Scontrini telematici: le sanzioni previste per chi sceglie le “furbate”

Dal 1 gennaio 2021 è entrato in vigore l’obbligo di trasmettere telematicamente i corrispettivi giornalieri. Chi non si adegua agli scontrini telematici va in contro a multe decisamente salate

Fonte Instagram – @fantapizza

I tempi delle proroghe sono giunti al termine. Dal 1 gennaio 2021 è ufficialmente scattato l’obbligo per i commercianti al dettaglio e affini di memorizzare e trasmettere elettronicamente per via telematica i corrispettivi delle singole giornate di lavoro.

Lo prevede in maniera obbligatoria la Legge di Bilancio 2021, che per quanto riguarda le disposizioni da rispettare rimanda ad una specifica circolare della Guardia di Finanza. All’interno del documento è possibile consultare tutte le disposizioni in merito, onde evitare di incorrere in spiacevoli sanzioni.

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Scontrini telematici: le sanzioni previste in base alle omissioni

Chi non trasmette i dati completi o non veritieri rischia una contravvenzione pari al 90% dell’imposta relativa alla somma non memorizzata o di conseguenza non trasmessa. Per effetto di ciò, la base di partenza è di circa 500 euro. Dunque, roba non da poco.

Tuttavia sono previste sanzioni in base agli specifici casi, che riguardano oltre la trasmissione dei dati anche il mancato funzionamento del sistema telematico e il corrispettivo non viene riportato nel registro di emergenza. 

Multa di 100 euro quando l’invio omesso, tardivo e/o incompleto non incida sulla corretta liquidazione del tributo. Per quanto concerne la trasmissione dei dati, deve avvenire nel momento successivo alla vendita, ovvero quando il cliente entra in possesso del bene e quindi viene conclusa la prestazione.

Nemmeno gli omaggi possono essere occultati. In tal caso bisognerà riportare sul documento commerciale il corrispettivo non riscosso. Insomma, stavolta non c’è scampo per coloro che vogliono fare i “furbetti”. Questa innovazione ha un obiettivo chiaro e preciso: quello di dare una mazzata definitiva alla lotta all’evasione fiscale

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Antonio Pilato