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Lavoro e pensioni

L’aumento di stipendio per i dipendenti pubblici lascia l’amaro in bocca

L’aumento di stipendio per alcune categorie di dipendenti pubblici lascia tutti un po’ perplessi. Ecco per chi e di quanto sarà.

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Il rinnovo contrattuale 2019/2021 ha introdotto l’aumento di stipendio per i dipendenti pubblici che però non hanno apprezzato questo “aumento”. Infatti, da quanto è emerso dai dati del rapporto semestrale sulle retribuzioni per i dipendenti pubblici effettuato da Aran, l’ Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, considerare questo aumento un vero e proprio aumento di stipendio è esagerato.

Moltissimi dipendenti pubblici, nonostante il c.d posto fisso, non godono di condizioni contrattuali agiate o alla pari di altri colleghi, questa differenza di trattamento è emersa in particolare con lo sciopero in piena pandemia a dicembre scorso.

Vediamo di quanto è  questo aumento e a chi è rivolto.

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Aumento di stipendio: ecco per chi e quanto

Come abbiamo precedentemente anticipato gli aumenti in busta paga introdotti hanno lasciato a molti dipendenti pubblici l’amaro in bocca.

L’aumento in busta paga è pari di 107 euro. Detta cifra, però, è al lordo dell’elemento perequativo, ovvero lo strumento di adeguamento delle buste paga dei lavoratori con redditi più bassi.

Praticamente, nessuna categoria di dipendenti pubblici è arrivata a questa cifra.

Per gli infermieri l’aumento previsto è pari a 91,50 euro mentre per gli insegnanti arrivano ad un importo di 97 euro medio.

Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, si è  così espresso sul tema: “Alla fine del mese definiremo con i sindacati i comparti e le aree di contrattazione. Dopodiché una direttiva del ministero della Pa e del Mef darà ufficialmente il via alla trattativa, eventualmente con le indicazioni per destinare più risorse ai comparti svantaggiati”.

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Laura M