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Lavoro e pensioni

Pensioni, rischio cancellazione Quota 100? Ecco il piano del Governo

Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, punta a Quota 102. La deadline è fissata a giugno ma i dettagli da limare sulle pensioni ci sono ancora.

Dichiarazione dei redditi (Fonte foto: web)

E’ ormai un tema ricorrente quello delle pensioni, visto che a breve si prospetta il superamento di Quota 100. Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, è intervenuta a più riprese sull’argomento, preannunciando la riforma entro l’estate perlomeno per quanto concerne gli ammortizzatori sociali. E questo nonostante per il governo tiri una brutta aria, viste le intemperanze di Italia Viva e la sensazione di una crisi galoppante. Entro giugno, a ogni modo, per il ministro si dovrebbe concretizzare il rinnovo del sistema pensionistico.

L’obiettivo, in realtà, è assemblare i tasselli già nei primi mesi del 2021, grazie al lavoro delle due commissioni create all’epoca del governo Gentiloni. Le novità importanti potrebbero arrivare nella seconda metà dell’anno in corso. E fra le cose nuove, sembra attesa l’estensione dello spettro dei beneficiari.

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Pensioni, la volata per superare Quota 100: ipotesi Quota 102

Quasi certa, nell’ottica del rinnovamento del sistema pensioni, l’allargamento dei percepenti alla categoria dei lavoratori fragili, danneggiati dall’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Il ministro Catalfo, infatti, ha fatto già sapere che l’obiettivo è favorire il pensionamento a 63 anni (sia per gli uomini che per le donne), così da ridurre il rischio per la salute dei lavoratori a causa del coronavirus.

Certo, visto la spinta avuta per mettere in un angolo la Fornero e la nomea di riforma portante del governo gialloblu, è Quota 100 l’oggetto di maggior interesse. Il governo vorrebbe evitare lo step dei cinque anni atteso dopo la cessazione della misura, che arriverà a fine anno. Obiettivo primario, garantire la flessibilità con una normativa che punta ad ammorbidire il passaggio nella fase peggiore, ossia gennaio-febbraio 2022.

In tale ottica, non dvorebbe essere rinnovato l’anticipo pensionistico per il 2022 per i lavoratori con almeno 62 anni di età e 38 di contributi. Una sorta di Quota 102, che permetterebbe di andare in pensione a 64 anni (sempre con 38 di contributi). Resta però il taglio di un massimo del 3% rispetto alla data limite di 67 anni. Di tempo per sistemare tutto non ne è rimasto poi molto.

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Damiano Mattana