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Fisco e tasse

Conti correnti co-intestati: i soldi si dividono sempre in parti uguali?

I conti correnti co-intestati sono uno strumento molto diffuso, ma i soldi si dividono sempre in parti uguali?

Il conto corrente co-intestato è, come dice il nome stesso, un conto corrente intestato a due o più persone, non obbligatoriamente legate tra loro da vincoli di parentela.

I vantaggi di questo tipo di conto è che tutti i titolari hanno la possibilità di gestione dei soldi ivi riposti.

Tra gli svantaggi c’è l’attenzione maggiorata che su questi conti pone il Fisco Italiano.

I conti co-intestati possono esistere tra congiunti (marito e moglie; fratelli) oppure anche tra soci in affari.

ProiezionidiBorsa ha voluto spiegare agli interessati, quando i soldi che ci sono su un conto corrente co-intestato non si dividono in parti uguali tra i co-titolari.

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Conti correnti co-intestati: i soldi si dividono in parti identiche tra i co-titolari?

Quando si ha un conto corrente intestato a due o più persone, si presume che i titolari lo siano nella stessa misura, in parti uguali, questo secondo l’articolo 1298 del Codice Civile.

Dunque, in assenza di prova della titolarità esclusiva del denaro esistente sul conto cointestato, si applica la presunzione della contitolarità e quindi della comproprietà del denaro in parti uguali.

Se ci sono due intestatari, i soldi si considerano al 50% di ciascuno dei correntisti a meno che non si dimostri con le prove, il contrario.

Se invece uno dei titolari sostiene che il conto co-intestato è solo una simulazione,  e porta le prove di questo, i soldi sul conto non andranno divisi in parti uguali, ma saranno di proprietà esclusiva dell’unico intestatario.

E’ stata la Corte di Cassazione a stabilire questo precedente con un’ordinanza.

La Corte ha, infatti, analizzato il caso di una donna che aveva cointestato il proprio conto corrente a due discendenti. Questi, però, avevano prelevato tutti i soldi della zia.

Alla morte della donna, gli altri eredi, hanno impugnato l’appropriazione indebita e hanno richiesto la restituzione di quanto indebitamente sottratto alla zia. La Cassazione ha dato loro ragione e questi soldi sono stati restituiti e sono rientrati a far parte dell’asse ereditario.

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