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Bonus e indennità

Bonus Bebè, occhio alle scadenze: perché c’è chi rischia di perderlo

L’Inps avvisa i fruitori sulla scadenza dei termini per la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per non perdere il Bonus Bebè. E serve anche l’Isee.

Foto di Marisa Sias da Pixabay

Rinnovare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per preservare il diritto al riconoscimento del Bonus Bebè. E la scadenza è a strettissimo giro: 31 dicembre 2020. Due settimane scarse per assolvere all’obbligo che consentirà ai genitori di continuare a usufruire del beneficio erogato. A comunicarlo è l’Inps, con il messaggio dell’11 dicembre n. 4679, nel quale invita i genitori ad affrettare la consegna della Dsu entro la scadenza prevista.

Dsu e Isee in corso di validità: i due requisiti sufficienti a mantenere il Bonus Bebè. L’avviso diramato dall’Inps, è rivolto a chi ha già beneficiato del bonus nel 2017 e nel 2019, così da rientrare nell’erogazione della mensilità del 2020. Senza la Dsu, decadrebbe anche l’eventuale presentazione della domanda, anche di quella relativa al 2021.

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Bonus Bebè, occhio alle scadenze: servono Isee e Dsu

La misura è stata introdotta nel 2014, in relazione ai figli nati o adottati dall’1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017. Una misura successivamente rinnovata e valido anche senza dichiarazione Isee in corso di validità, grazie alla legge 169/2019, che ha di fatto consentito di riconoscere il Bonus Bebè a patto che sussistano le altre condizioni. Per i beneficiari già da prima del 2020, si applicherà la scadenza prevista per la Dsu. Per gli altri, la normativa resta la precedente.

In sostanza, pur dovendo presentare la domanda una sola volta, negli anni successivi i genitori saranno tenuti a inoltrare di volta in volta la Dichiarazione sostitutiva unica. Il messaggio dell’Inps capita a proposito, visto che in molti non avrebbero ancora presentato la Dsu e non possiede un Isee in corso di validità. Entrambe condizioni che mettono a rischio l’erogazione del Bonus.

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Damiano Mattana